A lezione di scacchi

Su ogni numero di DafDaf, oramai da qualche mese, una lezione di scacchi del Maestro Adolivio Capece conduce i giovani lettori del giornale ebraico dei bambini attraverso un viaggio che parte da lontano.
Sul numero di marzo, come introduzione alla prima lezione, una piccola storia delle origini del gioco apriva uno speciale di molte pagine in cui si partiva dalle basi: come è fatta una scacchiera, come la si posiziona rispetto ai giocatori, come muovono i pezzi. Le prime regole, insomma.
Riprendiamo qui l’introduzione, con la storia delle origini degli scacchi, mentre per chi volesse “mettersi in pari” con le lezioni si possono scaricare i pdf delle prime lezioni, comparse sui numeri 123 e 124.

Buona lettura.
Ada Treves

Due piccoli eserciti

Il gioco degli scacchi in una versione molto simile a quella che conosciamo oggi ha avuto origine in Persia (l’attuale Iran) intorno al 650 dopo Cristo all’epoca di Re Cosroe “dall’anima immortale”, che era riuscito a pacificare il suo regno e a portarvi benessere (il periodo di pace durò – incredibilmente per quei tempi e quelle terre – oltre un quarto di secolo).
Re Cosroe, pur essendo ricchissimo e possedendo ogni cosa, non riusciva più a trovare interessi nelle sue giornate e si annoiava terribilmente. Un giorno allora promise di donare qualsiasi cosa a chi fosse riuscito ad escogitare un modo per rendere di nuovo piacevole la sua vita. Dopo qualche tempo, Sissa, il più giovane tra i componenti della sua corte, gli portò gli scacchi,
Si trattava praticamente di una battaglia in miniatura tra due eserciti, un po’ come il gioco dei soldatino ma con regole ben precise.
Il gioco degli scacchi in una versione molto simile a quella che conosciamo oggi ha avuto origine in Parsia (l’attuale Iran) intorno al 650 dopo Cristo all’epoca di Re Cosroe “dall’anima immortale”, che era riuscito a pacificare il suo regno e a portarvi benessere (il periodo di pace durò – incredibilmente per quei tempi e quelle terre – oltre un quarto di secolo).
Re Cosroe, pur essendo ricchissimo e possedendo ogni cosa, non riusciva più a trovare interessi nelle sue giornate e si annoiava terribilmente. Un giorno allora promise di donare qualsiasi cosa a chi fosse riuscito ad escogitare un modo per rendere di nuovo piacevole la sua vita. Dopo qualche tempo, Sissa, il più giovane tra i componenti della sua corte, gli portò gli scacchi,
Si trattava praticamente di una battaglia in miniatura tra due eserciti, un po’ come il gioco dei soldatino ma con regole ben precise.