“Non una sfida al politically correct, ma uso dei soliti stereotipi antisemiti”
“Nell’ultima puntata della trasmissione Felicissima sera su Canale 5, Pio e Amedeo ‘scherzano’ su ebrei, neri, omosessuali. Vorrebbero sdoganare un linguaggio pieno di pregiudizi svelando l’ipocrisia della maggioranza che censura le parole e non si occuperebbe dei fatti. In realtà, le parole sono già fatti. Le parole e il linguaggio sono pietre, che creano cultura, o meglio subcultura, e ripetute all’infinito diventano senso comune”.
È quanto afferma, in una nota, la coordinatrice nazionale contro l’antisemitismo Milena Santerini.
“In questo caso – sottolinea Santerini – additano ‘gli ebrei’ come fossero tutti uguali, un’intera categoria di ‘avari’: il primo passo per spogliare le persone della loro individualità ed esporle al pregiudizio. Soprattutto, ricalcano i vecchi schemi delle offese antisemite, dimenticando o ignorando che proprio attraverso questi insulti che non fanno ridere si riesce a colpire le persone in quanto tali. Amedeo non mostra coraggio opponendosi al politically correct, ma dà voce all’ignoranza e la rabbia di chi si nasconde dietro luoghi comuni dimenticando quanto parole banali, stereotipate e offensive creino una realtà di discriminazione. Discriminazione che divide ‘noi’ da ‘loro’ e che porta e ha portato, quella sì, sicuramente alla violenza nei ‘fatti'”.