Messaggio dall’Isola di Pasqua

Qui sull’Isola di Pasqua oggi il tempo è buono. Noi scrutiamo l’orizzonte, con le nostre grandi teste pietrificate piantate nel terreno e rivolte sempre verso l’interno dell’Isola, mai verso il mare o verso il cielo. Il nostro sguardo fisso scruta l’orizzonte cercando di capire da dove e quando verrà la risposta alle molte domande che ci poniamo. Chi e quando vorrà e saprà formare un governo maggioritario e stabile che sia disposto a lavorare a beneficio degli isolani e dei loro problemi. Chi e quando vorrà assumersi la responabilità per le molte cose che non funzionano, mentre tutti sanno assumersi il merito delle cose che funzionano. Chi vorrà e saprà prendersi responsabilità per il benessere e la sicurezza di questa piccola isola che sta andando alla deriva nell’oceano, spinta dal capriccio degli elisei e dall’umore delle onde dell’oceano. Chi vorrà capire che un paese che non dispone di un bilancio dal 2018 non può competere con le mille sfide interne e esterne. Che quando muoiono 45 persone nella ressa dell’antico rito semi-pagano dell’accensione del fuoco sulla vetta del Monte, non è per suprema volontà celestiale ma perché l’ingegnere aveva firmato il permesso per 3mila persone ma ce n’erano 20mila. Aveva preteso quattro uscite di emergenza, ma agibile ce n’era una sola. Attraverso uno stretto corridoio, in discesa, scivoloso, e con al termine un angolo retto e una ripida scalinata. Ma con in mezzo una transenna per evitare contatti fra uomini e donne.
Dall’Isola di Pasqua, nella grande saga del settarismo, dell’odio reciproco fomentato fra le fazioni, ma anche della competizione per i fondi pubblici che permettono di meglio raggiungere questi scopi, sentiamo tuttavia la solidarietà verso coloro che non ci sono più. Gli abitanti della piccola Isola di Pasqua sono stremati dalle privazioni e il nostro sguardo fisso sull’orizzonte cerca di capire da dove e da chi verrà la guida. O la salvezza. Scrutiamo verso l’interno della nostra piccola Isola perché la soluzione non verrà dal mare o dal cielo, su un cavallo o tappeto volante o da una nuvola. La soluzione verrà dall’interno, da uno di noi stessi, o da più di uno, o da molti, se vorranno unire le loro forze per il bene comune.

Sergio Della Pergola

(5 maggio 2021)