Tensione a Gerusalemme

Continuano in queste ore le tensioni a Gerusalemme tra forze di sicurezza israeliana e manifestanti palestinesi. A causa degli scontri, la polizia ha deciso di vietare l’accesso agli ebrei al Monte del Tempio temendo un’escalation di violenza in occasione di Yom Yerushalaim (Il Giorno di Gerusalemme, festa in cui Israele celebra la riunificazione della città nel ’67). Intanto i media israeliani riportano le immagini dalla Spianata delle moschee, dove i manifestanti palestinesi stanno lanciando pietre e la polizia è entrata per disperderli. La Stampa racconta l’origine della protesta, legata all’ordine di sfratto per alcune famiglie palestinesi a Sheikh Jarrah, quartiere di Gerusalemme Est. La Corte Suprema dovrà decidere sul caso e per ora ha posticipato la sua decisione. “A reclamare la proprietà del terreno su cui sorgono le case delle famiglie al-Qasim, Jaouni, Iskafi e Kurd, – la ricostruzione de La Stampa – è un gruppo ebraico di destra, in una vicenda legale complicata dall’avvicendarsi di differenti giurisdizioni statali nel corso degli anni su Gerusalemme Est: l’epoca ottomana, la sovranità giordana, la riunificazione israeliana”.
Secondo Gad Lerner (Fatto Quotidiano), “La pretesa di convalidare contratti del tempo che fu, è un’arma a doppio taglio. Difatti, se questo principio venisse applicato da ambo le parti, ne uscirebbe legittimata anche l’impossibile pretesa palestinese di un ‘diritto al ritorno’ per le centinaia di migliaia di residenti arabi le cui abitazioni vennero occupate da ebrei”.
Fiamma Nirenstein (Giornale) invece ricorda l’attentato terroristico in cui è morto un 19enne israeliano negli scorsi giorni e pone l’accento sull’istigazione alla violenza che arriva dai vertici palestinesi: “Hamas – scrive Nirenstein – ha proclamato che le Moschee sono minacciate, il sito di Fatah ha rilanciato il clima di guerra invitando i ‘giovani martiri’ a ‘colpire l’obiettivo’”.

Italia, Giustizia e piano sui migranti. Tra i temi d’apertura dei quotidiani italiani, oltre la diminuzione dei contagi, la riforma della giustizia, che sarà presentata oggi dalla ministra Marta Cartabia ai capigruppo della Commissione della Camera. “In cambio dei finanziamenti europei l’Italia si è impegnata a tagliare i tempi di attesa delle sentenze e ad approvare tre leggi delega: per il Civile, il Penale e il Csm”, spiega Repubblica. Altro tema d’apertura, gli sbarchi di migranti a Lampedusa: sedici in 24 ore, con circa 1500 persone arrivate sulle coste dell’isola. “Ripristino degli accordi di Malta per il ricollocamento volontario dei richiedenti asilo in Europa, accordi bilaterali con Libia e Tunisia, la richiesta di un sostegno concreto da parte della Commissione europea”, sono le tre strade che, spiega La Stampa, il governo Draghi percorrerà per affrontare la stagione degli sbarchi.

Aperture progressive. Secondo il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri è necessario “essere graduali nelle riaperture, correndo in parallelo all’incremento delle vaccinazioni. Secondo me tra due settimane, sarà già possibile innalzare il coprifuoco a mezzanotte. E far lavorare i ristoranti al chiuso”. In un’intervista rilasciata al Messaggero, Sileri spiega che per avere tutta Italia in zona bianca si dovranno raggiungere le 30 milioni di vaccinazioni e si aspetta che questo accadrà a metà giugno.

Memoriali. A Lungitz, nell’Alta Austria, c’è un nuovo memoriale dove sono raccolte le ceneri e resti umani di duemila internati italiani morti nel campo di concentramento nazista di Gusen III. All’inaugurazione, avvenuta nel giorni scorsi, erano presenti gli ambasciatori di Italia, Polonia, Francia e Lussemburgo. “Oggi, – sottolinea al Corriere Dario Venegoni, presidente dell’Aned – per la prima volta dalla fine della guerra, i familiari di quelle vittime hanno un luogo dove probabilmente si trovano anche i resti dei loro cari. Una simbolica tomba dove poter portare un fiore, un luogo di lutto mancato in questi quasi ottant’anni”. A proposito di Memoriali, lo storico Alberto Cavaglion sul quotidiano Domani ricorda il progetto naufragato del Memoriale italiano di Auschwitz. “Un gruppo di ex deportati si era messo al lavoro, solo contro tutti: contro la diplomazia consolare, contro le autorità, italiane e polacche, nell’indifferenza degli storici. Ma l’occasione è stata persa”.

Segnalibro. Corriere presenta l’eBook Il caso Bartali e le responsabilità degli storici scritto a firma di David Bidussa, John Foot, Gianluca Fulvetti, Carla Marcellini, Stefano Pivates, Nicola Sbetti (Castelvecchi). “Il libro – riassume il quotidiano – prende le mosse dal ‘caso Bartali’ – ossia se è verità storica o leggenda che il grande Gino abbia salvato molti ebrei durante la Seconda guerra mondiale – per interrogarsi sulle responsabilità degli storici che in questo, come in altri casi simili, riguardano innanzitutto quello scrupolo filologico che del lavoro storiografico è la necessaria premessa”. Repubblica racconta invece dell’uscita negli Stati Uniti del volume The Light of Days: the Untold Story of Women Resistance Fighters in Hitler’s Ghettos, storie ritrovate da Judy Batalion, 44enne storica ebrea canadese di origine polacca, delle partigiane ebree che fecero la Resistenza.

Appello all’Ue. In una lettera inviata alla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen sedici parlamentari europei chiedono che l’Europa si impegni a vigilare affinché i libri di testo scolastici palestinesi che incitano all’odio contro gli israeliani e che contengono stereotipi antisemiti vengano modificati. Lo segnala Lisa Palmieri-Billig su La Voce Repubblicana, spiegando che l’Ue può incidere sospendendo i finanziamenti all’Autorità nazionale palestinese nel settore educativo.

Daniel Reichel