“Violenze e scontri a Gerusalemme,
no ad appelli monodirezionali”

Un giorno di festa, Yom Yerushalaim, si è trasformato in un giorno di guerriglia e terrore. Tutto questo ci sconvolge e preoccupa. Anche per il timore che le violenze, non facilmente domabili, si propaghino in altre città d’Israele e dei Territori. Servono, da parte di tutti, massima responsabilità, lucidità e coerenza. Anche da parte dei governi, dei leader e delle diplomazie internazionali. Non è questo il momento per lanciare appelli monodirezionali, esigendo solo da Israele e dalle sue forze di sicurezza qualcosa che non solo è praticamente impossibile ma ingiusto e miope: l’inerzia davanti a chi ha tutto l’interesse ad accrescere il caos, l’odio, la violenza. Atteggiamenti accusatori nei confronti di Israele aggiungono altra benzina sul fuoco. È sconfortante che in questa giornata così significativa, segnata dal ricordo di un fatto di vitale importanza nella plurimillenaria storia ebraica, le celebrazioni debbano essere limitate e soffocate. Che un cittadino ebreo di Gerusalemme non possa circolare liberamente nella sua città, nella sua capitale riunita dopo tanti sacrifici che oggi ricordiamo.

Noemi Di Segni, Presidente UCEI

(10 maggio 2021)