Razzi anche su Tel Aviv, l’aggressione di Hamas continua
Da lunedì sono oltre mille i missili e mortai sparati dai terroristi di Gaza contro Israele. E il livello della violenza non accenna a diminuire. Nella notte, nella città di Lod, padre e figlia sono morti colpiti dai razzi di Hamas. L’esercito israeliano ha dichiarato di aver risposto con 500 attacchi sulla Striscia di Gaza e che le operazioni continueranno fino a che non sarà riportata la calma nell’area.
Sui quotidiani italiani l’attenzione per il conflitto in corso è alta e molti dei titoli ricordano come i razzi palestinesi siano stati puntanti nella notte anche contro Tel Aviv. “I razzi colpiscono Tel Aviv, con Hamas è guerra totale”, titola Repubblica, con un reportage da Ashkelon, città del sud del paese, tra le più colpite in queste ore e dove ci sono state due vittime. “Hamas rivendica 137 lanci in cinque minuti”, si legge nell’articolo in cui si parla anche della reazione israeliana, con l’abbattimento di un palazzo a Gaza City, legato a Hamas. “Il direttore dell’UNRWA a Gaza conferma che i residenti del complesso erano stati allertati e si sono evacuati. – scrive il quotidiano, aggiungendo che -. Nel pomeriggio l’esercito aveva inviato un messaggio alla popolazione di Gaza: state lontani da siti identificati con Hamas perché ‘è in arrivo un’ampia ed eccezionale ondata di attacchi’”.
Intanto da Gaza, il leader di Ismail Haniyeh, dichiara: “Abbiamo vinto la battaglia per Gerusalemme e stabilito un nuovo equilibrio tra le forze”. “Si illude – scrive il Corriere – la formula che ha fermato le ostilità in passato, la calma per la calma, per ora non sembra avere spazio. Il primo ministro israeliano ha chiuso la riunione del consiglio di sicurezza avvertendo che i bombardamenti si intensificheranno: ‘Hamas sta per subire una botta che non si aspettava, la pagheranno cara, la campagna va avanti’”. In un altro articolo, il Corriere si sofferma sulla genesi dello scontro, avviata dalle tensioni a Gerusalemme e attorno alla mosche al Aqsa. “I capi dell’organizzazione sembrano voler cavalcare la rabbia palestinese e si ergono a protettori della Spianata, il terzo luogo più sacro per l’islam, venerato anche dagli ebrei perché vi sorgevano il primo e il secondo Tempio. – evidenzia il quotidiano – Khaled Meshal, tra i leader di Hamas, proclama da giorni che la Terza Intifada è vicina: il lancio di razzi vuole dimostrare ai palestinesi di Gerusalemme Est e della Cisgiordania che una loro rivolta (questo significa intifada in arabo) sarà fiancheggiata da Gaza”. A ribadirlo anche un leader della Jihad islamica, intervistato da Repubblica: “Divoreremo il nemico con un diluvio di fuoco. La nostra resistenza durerà fino a quando il regime sionista non fermerà i crimini a Gerusalemme”, la feroce retorica del portavoce del gruppo terroristico.
Sul Foglio, un approfondimento su come da Gaza si cerchi di superare il sistema di difesa Iron Dome per colpire i civili israeliani. “I gruppi armati palestinesi stanno tentando la cosiddetta ‘strategia della saturazione’”, ovvero con il lancio di moltissimi razzi si cerca di “saturare le difese missilistiche israeliane, che si basano su sistemi automatizzati che rispondono in frazioni di secondo ai lanci di razzi da terra”. Il sistema per garantire la sicurezza dei civili sta reggendo, ma alcuni missili sono comunque passati. Con la consapevolezza, aggiunge il Foglio, che “con le difese di quindici anni fa oggi in Israele ci sarebbero perdite pesanti”.
I diversi quotidiani ricordano come l’esercito abbia mobilitato cinquemila riservisti, ma, scrive il Giornale, “l’ipotesi ‘stivali sul terreno’ ancora non si disegna, anche se reparti speciali si assiepano sul confine. Israele seguita a dibattersi senza tregua nel dubbio su che fare con la Striscia popolata e povera, dominata da un gruppo di fanatici dittatori”. Per il momento, a colpire è l’aviazione militare israeliana, come racconta la Stampa: “I cacciabombardieri hanno colpito ‘140 obiettivi» e distrutto ‘centri di assemblaggio dei missili’, due tunnel d’attacco e ‘campi di addestramento’ nella Striscia, ma fra le vittime fonti ospedaliere locali indicavano anche ‘nove bambini’”. Repubblica aggiunge che “secondo alcune fonti, una parte delle vittime civili potrebbe essere stata colpita da un razzo esploso all’interno della Striscia”.
A preoccupare sono però anche le notizie dall’interno, dalle città a maggioranza araba dove ci sono stati scontri e violenze. Lod, in particolare, dove gli incidenti sono stati talmente gravi da portare le autorità a dichiarare lo stato di emergenza. Il sindaco della città ha parlato di Notte dei Cristalli. “Qui c’è una mancanza del governo – ha aggiunto – È un fatto gigantesco: una Intifada degli arabi israeliani. Sono bruciate le sinagoghe, come centinaia di auto. Centinaia di teppisti arabi stanno percorrendo le strade. È scoppiata la guerra civile”. A raccontare la situazione sul luogo, un reportage de La Stampa, che inizia dal grande funerale organizzato a Lod, dopo l’uccisione di un cittadino arabo-israeliano.
Diverse analisi proposte dai giornali italiani puntano poi il dito contro entrambe le leadership, sia israeliana sia palestinese. Lo fanno ad esempio Ugo Tramballi sul Sole 24 Ore, Fabio Nicolucci sul Mattino e un esperto di Medio Oriente intervistato dal Messaggero.
A proposito di leadership, chi cerca di soffiare sul fuoco, come segnala Repubblica, è il presidente turco Erdogan, “che sostiene Hamas aspirando alla parte di sultano d’Oriente, leader del mondo musulmano e autentico difensore dei movimenti islamici, in contrapposizione con gli Emirati, l’Arabia Saudita e l’Egitto, a suo giudizio entrati nell’orbita israeliana”. Il quotidiano si interroga anche sulle prossime mosse della presidenza Biden, che potrebbe ora congelare il dossier Iran e il rilancio di un’intesa sul nucleare con il regime di Teheran.
Daniel Reichel