Racconti dal fronte
Dieci maggio: abbiamo organizzato un ospedale da campo sulla Striscia di Gaza, dalla parte di Hamas, a poche centinaia di metri dal checkpoint di Erez. È stato necessario un imprenditore per le risorse economiche e i mezzi, il reclutamento di medici e di personale infermieristico e naturalmente i permessi dalla parte nostra, da Israele. Tutta questa sincronizzazione è stata rapida: ormai siamo allenati con il Covid, la cura giornaliera dei malati palestinesi di cancro negli ospedali israeliani e la situazione dei servizi igienico-sanitari nella Striscia di Gaza. Ci siamo rivolti a una famiglia americana che aveva istituito un ospedale simile per i feriti siriani, sulle alture del Golan vicino a Kuneitra, che anche stavolta ha dato il suo contributo prezioso. Purtroppo, per ora, gli unici che si rifiutano di collaborare sono i leader di Hamas. Ogni giorno inviamo messaggi ai contatti, in modo da consentire ai pazienti che vivono nella Striscia di spostarsi di circa due chilometri e ricevere cure quasi come all’ospedale di Tel Hashomer, uno dei migliori d’Israele. All’ingresso dell’ospedale da campo c’è un checkpoint di Hamas che blocca l’entrata. Ma noi non ci arrendiamo!
Sedici maggio: ieri ero a Sderot, ho incontrato la famiglia degli ebrei americani per parlare del futuro dell’ospedale da campo che abbiamo allestito nell’area di Hamas. Noi ci eravamo occupati dei permessi di transito e della sicurezza. La conclusione … alla luce della situazione e del disaccordo di Hamas per consentire l’arrivo dei feriti, l’ospedale verrà smantellato. Il team tornerà a Sderot e si dovrà trovare un frigorifero per un carico di medicinali che sono costati più di mezzo milione di NIS.
Yoel Marshak – Kibbutz Givat HaShlosha
Non ci arrendiamo…percheé le manifestazioni tribali dei propal che bruciano bandiere d’Israele e gridano Allah U Akbar, le dichiarazioni antisioniste dei docenti universitari che chiedono ai media di essere più a favore della sofferenza palestinese, gli ebrei che si dissociano e gli estremisti e i fanatici di ogni parte non possono cambiare lo spirito che ci anima, che ci mantiene all’erta per far sì che l’umano comune, la scintilla che ha dato vita alla creazione dell’umanità, non si spenga mai!
Angelica Edna Calo Livne
(21 maggio 2021)