Il messaggio della Presidente UCEI
Il 2 Giugno, la festa
e la sfida della coerenza
Il 2 Giugno di 75 anni fa l’Italia voltava pagina, aprendo una nuova era di partecipazione, inclusione e democrazia.
Un nuovo inizio connesso inevitabilmente alle sciagure del suo passato recente. Agli oltre vent’anni di dittatura fascista che avevano calpestato vite, diritti e dignità. E al complice appoggio ricevuto da una casa reale che, con quell’alleanza, aveva tradito la sua storia e i suoi valori. La firma di Vittorio Emanuele III sulle Leggi razziste del ’38 rappresentò, in questo senso, l’abisso della vergogna. Un’ombra che niente e nessuno potrà mai dissipare.
Il 2 Giugno è, da sempre, festa di consapevolezza. Di quello che è stato e non dovrà più essere. Di quello che abbiamo conquistato e mai dovremo perdere. Una data che ci ricorda quanto la libertà sia un bene prezioso, ma anche fragile. Difenderla è un fine per il quale tutti dobbiamo batterci con impegno, determinazione e soprattutto coerenza per evitare ogni abuso.
È coerenza ricordare che libertà costituzionale non significa libertà di espressione per odiare e incitare alla violenza, non significa apologia del fascismo presentata come libertà di manifestazione. Coerenza significa anche agire in modo consapevole sulla scena internazionale. Con l’orgoglio di essere protagonisti, come ha ricordato ieri con importanti parole il Capo dello Stato Sergio Mattarella. E con l’obiettivo ultimo di una maggior vicinanza e fratellanza tra i popoli fondata non su un astratto pacifismo ma sulla piena tutela dei diritti delle nazioni contro le prevaricazioni e le pretese dei gruppi terroristici e assicurando che le preposte organizzazioni internazionali ed europee siano partecipi di questa coerenza.
Lo dobbiamo anche ai nostri padri costituenti e a tutti i protagonisti di quella complessa ma anche appassionante fase di ricostruzione post-bellica in cui pure la minoranza ebraica, come singoli e come collettività radicata sul territorio italiano da oltre duemila anni, ebbe un ruolo significativo.
Tutti, ad ogni livello, siamo chiamati a confrontarci con queste sfide incalzanti e complesse. Agire ora per non pentirsene dopo. Non c’è tempo da perdere. In gioco c’è il nostro futuro e il futuro dei nostri figli e nipoti. E soprattutto quel meraviglioso dono chiamato democrazia che anche oggi, con rinnovata emozione, celebriamo. Buon 2 Giugno a tutte e tutti!
Noemi Di Segni, Presidente Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
(2 giugno 2021)