Il sostegno ad Israele
Negli ultimi anni stare dalla parte di Israele per alcuni, tra cui vari leader della destra europea, ha anche significato in sostanza appoggiare Benjamin Netanyahu e la sua linea di governo. Del resto gli ultimi decenni sono stati segnati, escluso qualche breve intervallo, dalla sua presidenza. Coloro che al contrario sostenevano le istanze dell’opposizione a Bibi, ovvero della sinistra israeliana ma non solo, hanno ricevuto talvolta dagli stessi accuse di ogni tipo, tra cui quella di “tradimento” o di non essere comunque rispettosi della volontà elettorale del popolo d’Israele. Quanto durerà e se davvero si formerà il governo Bennett-Lapid è sicuramente un’incognita, così soprattutto, sapere se sarà migliore o peggiore del precedente. Ai posteri l’ardua sentenza. Ma in ogni caso, sarà forse interessante osservare se il sostegno verso Israele da parte di alcuni dei citati “fedelissimi” sarà il medesimo di prima, o se si tramuterà in sostegno solo ad una parte di Israele, ovvero a quei partiti d’opposizione verso il nuovo governo. Sempre ammesso che questo si formerà. Certo con un Presidente dello Stato laburista apprezzato da Barack Obama, e un nuovo governo sostenuto anche da un partito arabo-islamista e dalla sinistra di Meretz e del nuovo Labour di Michaeli, per molti non sarà forse facilissimo. Curioso inoltre sarà notare come il resto del mondo e i vari giornalisti percepiranno questa sorta di “cacciucco”, visto che la chiave per interpretare la politica israeliana è sempre stata quella di mettere su due fronti i favorevoli e i contrari a una soluzione a “due stati” e la questione degli insediamenti.
Probabilmente dall’esterno la comprensione di Israele e della sua società continuerà ad essere pressoché nulla. Riprendendo le parole di una collega, Silvia Gambino, “che cosa potrebbero capire di un paese con un parlamento dove un leader haredi parla in arabo e il collega arabo gli risponde in yiddish?” – il riferimento è a una seduta della Knesset del 2013, quando un parlamentare di UTJ Yisrael Yitzhak Eichler pronunciò in arabo “siamo con voi arabi nella lotta per la democrazia” e Ahmed Tibi di Ta’al lo ringraziò in yiddish per il sostegno.
Francesco Moises Bassano
(4 giugno 2021)