Sassonia, l’estrema destra
perde consensi
Vittoria dei conservatori con il 37% dei consensi, destra xenofoba e razzista in frenata al 21%. Così le prime proiezioni relative alle elezioni regionali in Sassonia, ultimo test prima del voto federale di settembre. Uno snodo atteso anche a livello europeo, anche per via del delicato passaggio di consegne tra Angela Merkel e Armin Laschet (che, forte di questo risultato, può ora tirare un sospiro di sollievo).
Nonostante la sconfitta Alternative für Deutschland si conferma comunque forte e radicata. Il partito più abile a fagocitare, sottolinea il Corriere, “tutte le frustrazioni e il risentimento dei tedeschi dell’Est verso l’intera classe politica occidentale”.
Sulla stessa lunghezza d’onda La Stampa: “Il dato che si conferma è il radicamento di AfD nei Länder orientali, dove il 9,5% della popolazione mostra ‘una forma mentis chiaramente di estrema destra’ secondo l’ultimo studio dell’Università di Lipsia sull’estremismo”.
Con i suoi 2,2 milioni di abitanti la Sassonia non è rappresentativa di tutta la Repubblica federale. Ma, evidenzia il Giornale, che vede nella Cdu l’unico reale Volkspartei tedesco, “il valore psicologico del test elettorale non può essere sottovalutato”.
È scomparso all’età di 98 anni David Dushman, ultimo liberatore di Auschwitz ancora in vita. “David, il soldato che buttò giù il recinto di Auschwitz”, titola Repubblica. Nato e cresciuto in Unione sovietica, viveva in Germania dal crollo del muro di Berlino. Per quasi 40 anni Dushman, che era ebreo e il cui padre fu vittima di una epurazione stalinista finendo i propri giorni in un “campo di lavoro”, è stato allenatore della squadra femminile di scherma. In quella veste, alloggiando nei pressi delle stanze occupate della delegazione israeliana, fu anche testimone dell’attentato palestinese ai Giochi di Monaco del ’72.
Bella ciao canto istituzionale del 25 Aprile: la proposta di un parlamentare del Pd, Gian Mario Fragomeli, è diventata un caso politico. Molte, riportano i quotidiani, le voci contrarie a destra.
L’inserto del lunedì del Foglio, tra i vari temi, si sofferma su un antisemitismo che “da delirante, è diventato virale grazie alle celebrities”. Il riferimento è all’ultimo conflitto tra Israele e i terroristi di Hamas e alla mobilitazione a senso unico di una parte del mondo dello spettacolo.
Repubblica Roma dedica un ritratto ad Ernesto Buonaiuti, “il cattolico antifascista che il Vaticano scomunicò due volte”. Una figura straordinaria del Novecento italiano. Recente la sua proclamazione a “Giusto tra le nazioni” per aver salvato la vita a un ragazzo ebreo, Giorgio Castelnuovo.
Sul Corriere si presenta Il genocidio, l’ultimo saggio di Marcello Flores edito da Il Mulino. Nel volume, viene spiegato, l’autore “segue la storia del termine in relazione ai crimini contro l’umanità commessi nel XX secolo e analizza dieci genocidi dal 1900 a oggi”.
Strafalcioni da matita rossa su Libero, dove oggi si legge che “Israele e Palestina dal 1948 si contendono quella lingua di terra che è la striscia di Gaza”. E cioè da quando, si sostiene, “l’Inghilterra e gli Stati Uniti, vincitori della seconda guerra mondiale, assegnarono agli ebrei la terra promessa per compensarli degli orrori subiti con l’olocausto”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(7 giugno 2021)