Contrastare distorsioni e pregiudiziL’agenda dell’Ihra ad Atene
Sono duecento i delegati, esperti e osservatori dei trentaquattro stati membri che prendono parte alla Plenaria dell’International Holocaust Remembrance Alliance in corso ad Atene. In cima all’agenda dell’ente, mettere a punto nuovi strumenti per combattere le diverse forme di antisemitismo e distorsione della Shoah. “Stiamo lavorando per portare all’adozione di una dichiarazione di condanna da parte dell’Ihra degli atti di antisemitismo avvenuti in diversi paesi dopo gli attacchi di Hamas a Israele. – spiega a Pagine Ebraiche l’ambasciatore Luigi Maccotta, capo delegazione italiana – La presidenza greca ha già condannato, con una dichiarazione del 14 maggio scorso, queste violenze. È importante però dare un segnale anche attraverso la plenaria”. I diversi rappresentati delle delegazioni nazionali hanno fatto un quadro di queste violenze, spiega l’ambasciatore, che hanno trovato sfogo sia nelle strade sia online. “Il delegato del Canada, ad esempio, ha raccontato che in una settimana hanno registrato un picco di 7mila tweet antisemiti”. Una situazione preoccupante che dimostra la necessità di intervenire sia online che offline per contrastare il riemergere dell’antisemitismo, evidenzia Maccotta, sottolineando come l’obiettivo dell’IHRA – che si occupa anche di tutelare la memoria del genocidio dei Sinti e Rom – sia anche di ampliare la platea dei suoi membri. “Il presidente onorario, lo storico israeliano Yehuda Bauer, ha auspicato che paesi come Albania e Marocco entrino a far parte dell’IHRA. Sarebbe sicuramente un passaggio importante, in particolare l’allargamento ai paesi arabi. In questo senso gli Accordi di Abramo hanno sicuramente creato un clima favorevole”. Ad allargare le fila dell’Ihra sarà intanto la Macedonia del Nord, mentre il Brasile diventerà paese osservatore. Una qualifica che dovrebbe assumere anche Cipro. Un allargamento che dimostra come il ruolo dell’IHRA sia sempre più percepito a livello internazionale. “La definizione di antisemitismo è stato un passaggio importante in questo senso – spiega l’ambasciatore – e prioritario sarà anche il lavoro per contrastare la distorsione, trivializzazione, banalizzazione della Shoah. A riguardo la Germania, durante la precedente presidenza tedesca, ha preparato un documento condiviso con le altre delegazioni. Come Italia, abbiamo lavorato per tradurla e per adattarla al nostro contesto”. Un lavoro di ampio respiro che presto sarà presentato al pubblico.
Intanto ad incontrare la delegazione italiana dell’IHRA è stato il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. Al centro della riunione, segnala una nota del ministero, l’impegno e le buone pratiche della scuola italiana per la difesa della Memoria e la lotta contro le discriminazioni, con attività di sensibilizzazione delle studentesse e degli studenti e seminari di formazione dei docenti.
“Contro la discriminazione, l’accoglienza reciproca va attuata quotidianamente – le parole del ministro Bianchi -. L’IHRA, alla quale va il mio profondo ringraziamento, svolge una funzione fondamentale, tenendo viva la memoria di tragedie che non dobbiamo dare per scontato appartengano solo al passato. Il contributo della scuola, il primo luogo in cui si combatte l’odio e dove studentesse e studenti imparano il rispetto e la tolleranza, non mancherà mai. Continueremo a lavorare per costruire un modello educativo che combatta la naturale alleata del male, l’indifferenza”.