Segnalibro – Israele,
le ragioni da difendere

“Amare gli ebrei. Odiare Israele”. Un paradosso solo apparente, specie in alcune cerchie intellettuali dove si annidano da tempo insofferenza e pregiudizio, sottolineava Valentino Baldacci nell’introduzione alla sua raccolta di saggi del 2020 con all’interno gli interventi pubblicati settimanalmente su Pagine Ebraiche 24. Ad integrazione di quel lavoro arriva ora, edito sempre dall’editore Aska e con una introduzione dello storico Claudio Vercelli, “Ditemi, perché tanto odio contro Israele?”. Le riflessioni più recenti apparse sui notiziari UCEI con i quali Baldacci, docente universitario in pensione, prolifico autore di saggi e presidente dell’Associazione Italia-Israele di Firenze, collabora da anni. Il punto d’arrivo, sottolineava nella sua prima antologia, “di un rapporto con Israele e con il mondo ebraico che risale alla mia adolescenza e ha costituito per me, non ebreo, un punto di riferimento costante”. Decisiva nella sua formazione la lettura a 18 anni dell’autobiografia del primo Presidente d’Israele Chaim Weizmann. Il libro che, per primo, gli ha fatto “comprendere cos’è il sionismo”. Tema sviluppato poi in molte iniziative e in molti volumi. Tra i quali, nel 2013, edita da Polistampa e dalla fondazione che perpetua il ricordo del grande letterato e statista, Giovanni Spadolini: la questione ebraica e lo Stato d’Israele. Una lunga coerenza.
Coerenza che è anche la cifra dell’impegno, nella difesa intelligente delle ragioni d’Israele, del professore. Le due antologie ne mettono in risalto le capacità e lucidità d’analisi. Un esempio, riferito alla prima: è il novembre del 2018 quando l’autore invita a soffermarsi su due episodi senza un apparente nesso ma destinati, rileva, “a produrre significativi mutamenti negli equilibri del Medio Oriente”. La premiazione di due atleti israeliani ai mondiali di judo di Abu Dhabi, con alzabandiera ed esecuzione dell’Hatikwa, l’inno dello Stato ebraico; e l’incontro a Mascate, in Oman, tra il sultano Qabus bin Aid al-Said e Netanyahu. “Quanto avvenuto – scriveva Baldacci – può rimettere in movimento tutto il quadro dei rapporti tra Israele e i Paesi arabi”. Gli Accordi di Abramo, firmati quasi due anni dopo, gli hanno dato ragione.
Gli interventi contenuti in “Ditemi, perché tanto odio contro Israele?” evidenziano, a più riprese, la portata storica di quegli Accordi. “Per il loro contenuto politico, naturalmente. Ma anche, vorrei dire – fa notare Baldacci – per il loro contenuto etico”. E questo perché il superamento del rifiuto di Israele di una parte significativa del mondo arabo è avvenuto non in base a uno stato di necessità “ma per una scelta lungamente meditata”.

(Nell’immagine in alto la recente presentazione di “Ditemi, perché tanto odio contro Israele?”, nel giardino della sinagoga di Firenze)