L’Europa e la Memoria

Sono in fase di definizione in questi giorni i numerosi progetti che concorrono a due bandi di finanziamento europei dedicati al contrasto al razzismo e all’antisemitismo, e all’implementazione di azioni connesse alla valorizzazione della Memoria dello sterminio degli ebrei in Europa. Si tratta dei primi frutti visibili dell’impegno a contrastare l’antisemitismo messo in atto dall’Unione con pronunciamenti politici e parlamentari e con l’istituzione di un vero e proprio ufficio che si sta occupando di disegnare una strategia continentale.
Sono numerosi e variegati i gruppi di lavoro che si impegnano proponendo azioni educative, di ricerca e di divulgazione. Si parte da qui, da un organismo spesso troppo criticato come l’Unione Europea, che mette in campo risorse notevoli (diversi milioni di euro l’anno) per intraprendere percorsi culturali e per incidere tramite essi sulle spesso facili derive nazionalistiche, intolleranti e razziste che emergono nelle nostre società. Anni fa l’UE si occupava d’altro e mancava una sensibilità effettiva su questi temi. Oggi tutto ciò è diventato prioritario. C’è un’emergenza, la si riconosce e la si contrasta. Ben vengano dunque i progetti che saranno definiti in questi giorni da università e centri di ricerca: meritano tutti di essere valutati bene e finanziati, perché daranno senz’altro contributi importanti, necessari a correggere i troppi ideologismi che premono per spostare indietro di decenni l’orologio del nostro continente.

Gadi Luzzatto Voghera, direttore Fondazione CDEC

(11 giugno 2021)