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Se non ci fosse stato il Tempio

La biblista cattolica Ester Abbattista, docente di Antico Testamento alla Pontificia Facoltà Teologica del Triveneto, ci ha inviato l’intervento che pubblichiamo di seguito:

In una intervista rilasciata a Al Jazeera e riportata dalla testata IsraelHayom il primo ministro dell’autorità palestinese Mohammad Shtayyeh ha affermato che non ci sono prove archeologiche dell’esistenza di un Tempio a Gerusalemme situato nello stesso luogo dove oggi sorge la Moschea di Al-Aqsa. L’intera intervista verte su questioni attuali riguardanti i rapporti tra lo Stato di Israele e l’Autonomia Palestinese, da una parte, e Hamas, dall’altra; non si capisce, dunque, cosa c’entri in tutto questo il Tempio di Gerusalemme.
Sembra, però, che nella logica interna al pensiero di Shtayyeh c’entri a tal punto da indurlo a fare un’affermazione così perentoria da lasciare a dir poco sconcertato qualsiasi lettore che abbia un minimo di conoscenza della storia, dell’archeologia, della letteratura e anche delle Scritture Sacre sia per gli ebrei che per i cristiani.
Senza soffermarsi sui reperti archeologici e le testimonianze letterarie extra-bibliche sull’esistenza storica del Tempio di Gerusalemme, affermazioni del genere denotano una mancanza di informazione, e forse sarebbe meglio parlare di voluta disinformazione, frutto di una costante campagna ideologica che mira a cancellare qualsiasi memoria storica di Israele dalla faccia della terra e di cui forse lo stesso Primo Ministro palestinese è vittima.
Mi sembra, comunque, che lo stesso Shtayyeh non si renda conto che negare l’esistenza storica del Tempio non è solo un modo per delegittimare la presenza di Israele su quella terra, ma è qualcosa che colpisce anche tutti i cristiani. Se infatti il Tempio di Gerusalemme non è mai esistito, allora i Vangeli, gli Atti degli Apostoli, la Lettera agli Ebrei, e in definitiva tutto il nuovo Testamento contengono delle falsità. Allora Gesù non è stato presentato al Tempio, non ha parlato con i “Dottori della Legge”, non ha mai parlato in quel luogo e neanche mandato all’aria i banchi dei mercanti, solo per citare alcune immagini, e così per fare un altro esempio, anche Pietro e Giovanni non si sono mai recati al Tempio per pregare.
Forse è bene considerare, e anche rendersi conto, che tentativi come questo, e come recentemente altri, di negare l’esistenza storica del popolo ebraico in Eretz Israel, in toto o in parte, comporta anche la messa in discussione dei fondamenti storici della fede cristiana che per sua origine e natura non può prescindere da quella ebraica.
Qualsiasi affermazione anti-storica sul popolo ebraico e sulla sua storia è allo stesso tempo una negazione delle radici storiche del cristianesimo, dato che le radici cristiane, e quindi la stessa identità cristiana, sono indissolubilmente legate al popolo ebraico. Senza questo legame il cristianesimo non sarebbe che una qualsiasi ideologia senza radici e senza storia.
L’ebraismo può esistere senza il cristianesimo, ma il cristianesimo non può esistere senza il popolo ebraico e la sua storia. Se il Tempio non è esistito allora il passo successivo sarà dire che Gesù è frutto di una invenzione mitologica o che magari era un palestinese ante-litteram.
Sembrerebbe, quest’ultima, una battuta amara, ma purtroppo non lo è dato che molti cristiani ancora pensano che Gesù non sia ebreo e si scandalizzano quando qualcuno glielo fa notare, ma di questo ovviamente il Primo Ministro Shtayyeh non ha colpa.

Ester Abbattista – biblista, docente di Antico Testamento alla Pontificia Facoltà Teologica del Triveneto (Padova)