“Opera del Tempio Ebraico di Firenze,
25 anni di sfide e grandi traguardi”

Esattamente 25 anni fa, il 13 giugno del 1996, nasceva per iniziativa di Enzo Tayar l’Opera del tempio ebraico di Firenze.
Un quarto di secolo d’impegno su vari fronti: la sinagoga fiorentina, interamente restaurata nelle sue componenti esterne (dalla cupola alle facciate, dai tetti all’illuminazione) e con in corso i restauri delle decorazioni interne delle volte e delle pareti. Ma anche una parte significativa del resto del patrimonio cultuale e culturale dell’ebraismo toscano: dal restauro del cimitero monumentale di viale Ariosto, sempre a Firenze, a quello delle stanze della sinagoga di Siena, per arrivare al recupero dell’antico cimitero di Monte San Savino. E molto altro ancora.
Quest’oggi, nel giardino della sinagoga fiorentina, l’occasione per festeggiare questi anni di intenso lavoro. Tre schermi con la rotazione di 700 immagini. Un bilancio sul tratto di strada percorso. Ma anche l’occasione per mettere a fuoco nuovi obiettivi, enunciati nel suo intervento dal presidente dell’Opera del Tempio, l’architetto Renzo Funaro, che è anche vicepresidente della Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia. Tra questi il recupero del salone intercluso tra le due cupole del Tempio: uno spazio ampio, che si vorrebbe dedicare alla memoria dei deportati in campo di sterminio. “Il Tempio fu minato dai tedeschi. Ma la Germania, dal dopoguerra in poi, non ha fatto niente per sostenerne il recupero. Se da Berlino arrivasse un aiuto sarebbe un fatto importante, anche dal punto di vista simbolico. Ci stiamo attivando in questo senso”, spiega Funaro.
Venticinque anni di lavoro, quattro milioni di euro complessivamente investiti nei vari progetti avviati. Grazie anche al contributo fondamentale di “fondazioni bancarie come Cassa di Risparmio di Firenze, mondo ebraico, fondi privati, soprintendenza, istituzioni pubbliche”.
A festeggiare Funaro e lo staff dell’Opera del Tempio la vicesindaca Alessia Bettini, insieme al presidente della Comunità ebraica Enrico Fink e al rabbino capo Gadi Piperno. Al termine dell’evento è stato eletto il nuovo Consiglio della onlus: oltre a Funaro ne fanno parte Giuseppe Burschtein, Ugo Caffaz, David Palterer, Bruno Coen, Andrea Torricelli, Gabriela Todros, Vincenzo Vaccaro e Giorgio Bonsanti.