La Comunità di Pisa
e la gioia del Bar Mitzvah
“Un segno di speranza”
Era da qualche anno ormai che a Pisa non si celebrava un bar mitzvah. La Comunità ebraica è tornata a festeggiarne uno in queste ore, con la lettura in sinagoga della prima chiamata della Parashah di Chukkàt da parte del 13enne Yoel Moravchick.
Ad officiare la cerimonia rav Luciano Caro, rabbino di riferimento della Comunità, che ha curato la formazione di Yoel assieme a Gadi Polacco. Presenti in sinagoga varie decine di persone. Arrivate anche da altre città, oltre che da Israele, per il gioioso appuntamento.
“Una grande emozione, un momento di festa per tutti” sottolinea Maurizio Gabbrielli, presidente della Comunità ebraica pisana e Consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Per lui un’occasione doppiamente speciale, visto che il neo bar mitzvah è suo nipote. “Ci ha dato molta gioia vederlo lì, in tevah, mentre leggeva la porzione di Torah assegnata. Non sono cose che succedono tutti i giorni in piccole Comunità come la nostra. Un segno ulteriore di speranza in questa fase di ripartenza”.
Yoel, nella sua derashà, si è soffermato sulla figura biblica di Miriam. E in particolare sul suo “contributo nascosto, nel periodo in cui gli ebrei erano nel deserto”. Una vicenda con molti spunti attuali. “Sono giunto alla conclusione – ha infatti affermato Yoel – che ogni persona ha un compito e delle responsabilità all’interno della comunità e che la comunità è nata e va avanti solo grazie al contributo di ogni singolo individuo”. Emozionanti le parole dei genitori Giordana e Amit: “Il senso di giustizia ce l’hai già, la sensibilità verso gli altri pure, oggi che sei Bar Mitzvah, entrando a fare parte di una comunità attivamente e consapevolmente, sceglierai tu il tuo Tiqqun Olam, quali cause abbracciare e quali azioni compiere”. Grazie, gli ha detto la nonna italiana Paola, “per aver regalato l’opportunità alla nostra sinagoga di essere per un giorno viva e gioiosa”. Così invece Batia, quella israeliana: “È un grande privilegio essere tua nonna”.
La gioia del bar mitzvah
Hanno scelto Pisa per il bar mitzvah del figlio Yoel, Amit Moravchick e sua moglie Giordana Gabbrielli. Certo, i legami non mancano con la città della torre pendente: Maurizio Gabbrielli, nonno del bar mitzva, è Presidente della locale Comunità e sua moglie, Paola Samaia, appartiene a una storica famiglia con radici tra Livorno e Pisa.
Al culmine della capienza stimata in base alla normativa Covid lo splendido Tempio di via Palestro.
A condurre la cerimonia Rav Luciano Meir Caro. Lettura sciolta e sicura, da parte di Yoel, della propria chiamata tratta dalla parasha Hukat, sulla quale si è poi incentrato, in particolare riferendosi alla figura di Miriam, nel suo intervento al quale hanno fatto seguito, non senza momenti di commozione, quelli dei genitori e dei nonni, prima della chiusura da parte di rav Caro che ha poi impartito la benedizione a Yoel. Una cerimonia assai partecipata, con canti e Hatikvà al termine.
Il bel giardino della Comunità ha poi ospitato, sempre in osservanza delle norme Covid, un brindisi con rinfresco in onore del festeggiato.
Mazal tov e chazak a Yoel e alle famiglie Gabbrielli e Moravchick, anche per aver riportato a Pisa, dopo decenni, la gioia di un bar mitzvah.
Gadi Polacco