Padova e gli avvocati cacciati nel ’38
Una targa per la Memoria,
nel segno di Giacomo Levi Civita

Oggi il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Padova, alla presenza delle autorità giudiziarie e cittadine, nonché della Comunità ebraica, ha dedicato un busto a Giacomo Levi Civita, già presidente dell’Ordine ma anche sindaco, senatore e difensore di ideali di conoscenza e libertà.
Il busto è stato posizionato all’interno della sala conferenze della sede dell’Ordine, nel tribunale di Padova. Inoltre, vicino all’aula della Corte d’assise, è stata posta una targa a memoria dei 15 avvocati radiati dalle leggi antiebraiche nel 1939.
In questo modo, è stato spiegato, l’Ordine intende riparare a una ferita dolorosa della propria storia riportando alla memoria dei propri iscritti quanto avvenuto anche a Padova, in un passato non troppo lontano. “Quei nomi sono stati cancellati in virtù di leggi dello Stato, ma noi oggi dobbiamo saper riconoscere l’inganno della legalità che sottende ed interessi personali e di parte”, spiega il presidente dell’Ordine degli avvocati Leonardo Arnau. “Ricordiamo che nei regimi totalitari avvocati e giornalisti sono i primi ad essere eliminati in virtù del loro messaggio di libertà e uguaglianza, siamo convinti che non debba scendere l’oblio su questi avvocati e siamo altresì sicuri che deve risuonare forte il monito ‘mai più'”. Gianni Parenzo, presidente della Comunità ebraica: “La memoria della storia ci porta con dolore alle leggi razziste in cui maestri e maestre, professori, docenti, avvocati vennero cancellati dagli albi, nel silenzio della società civile e degli intellettuali dell’epoca che addirittura giustificarono questa decisione: una decisione dolorosa che tutti noi ebrei abbiamo vissuto sulla nostra pelle”.
Levi Civita è una figura fondamentale per la città di Padova. Fedele agli ideali risorgimentali, entra a far parte del Consiglio comunale nel 1877 ed è membro del gruppo democratico al governo della città dal 1900 al 1912. Ricopre la carica di sindaco dal 1904 al 1910. È grazie alla sua determinazione e al suo impegno, anche come avvocato, che il Comune diventa proprietario della Cappella degli Scrovegni, che rischiava di essere venduta ad una società straniera.
Oggi la professoressa Mariarosa Davi ha tratteggiato gli elementi più importanti che hanno caratterizzato la vita di Levi Civita: oltre a quella già citata, ci sono le tante battaglie a difesa della scolarizzazione delle ragazze e delle orfane, senza contare l’ostinazione con cui ha combattuto affinché la via davanti all’università continuasse a chiamarsi via VIII Febbraio in memoria dei moti che videro protagonisti i giovani universitari contro gli austriaci, visto che già agli inizi del Novecento si voleva farla tornare al vecchio nome, ossia “via dell’Università”.
Alla cerimonia ha presenziato anche il rabbino capo rav Adolfo Locci. Questi i nomi dei 15 avvocati ebrei cancellati dall’Ordine nel 1939: Giuseppe Bianchini, Alberto De Benedetti, Vita Renzo Morpurgo, Emanuele Parenzo, Paolo Ravà, Gilberto Sacerdoti, Enrico Senigaglia, Gilberto Voghera, Aldo Consigli, Donato Donati, Giorgio Orefice, Adolfo Ravà, Tito Ravà, Augusto Serravalle, Gabriele Trieste.

Roberta Polese

(17 giugno 2021)