Iran, disillusione alle urne

Oggi si vota in Iran per le presidenziali. Ma tutti i quotidiani raccontano come l’atmosfera nel paese sia di grande disillusione. Il risultato sembra scontato, vincerà il candidato scelto dall’ayatollah Khamenei, Ebrahim Raisi. Anche perché, come racconta Domani, praticamente non ha avversari. La sua nomina sarà il primo passo, spiega il quotidiano, per costruire l’Iran del dopo Khamanei, che non sarà molto diverso da quello attuale. Ed è per questo che i giovani di Teheran, che si raccontano in un reportage di Repubblica, sognano di andare via. “Quattro anni fa eravamo tutti in strada a quest’ora, c’era fermento, speranza, l’accordo con gli americani, una nuova stagione. Oggi nessuno segue nemmeno le notizie, niente Instagram, WhatsApp. Le persone sono stanche. Hanno tradito tutte le nostre aspettative”, la testimonianza della 28enne Fatemeh. Il Sole 24 Ore scrive che il vincitore riconosciuto è “la rassegnazione” e ricorda che l’Iran “è in ginocchio a causa delle sanzioni, che hanno ridotto metà della popolazione sotto la soglia di povertà”. Persino l’ex presidente Ahmadinejad dice al Corriere che non voterà (attaccando come sempre Stati Uniti e Occidente).

Assisi e il tributo ai Testimoni. Si è tenuta ieri la cerimonia per il conferimento della “Cittadinanza onoraria per la pace” ai sopravvissuti italiani alla Shoah, organizzata da Comune di Assisi, Museo della memoria della diocesi di Assisi e dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Diversi i messaggi inviati per l’occasione da alcuni Testimoni, come ricorda oggi Avvenire. Il quotidiano evidenzia come il sindaco Stefania Proietti abbia ricordato che l’onorificenza è stata conferita all’unanimità “perché ad Assisi su questi temi esiste una voce sola. Voi siete un esempio, siete un faro, per Assisi e per il Mondo”. Un concetto ribadito dalla Presidente UCEI Noemi Di Segni, prosegue Avvenire, che ha definito il riconoscimento come un atto di “responsabilità verso i giovanissimi. Il fatto che sia stato votato all’unanimità deve riguardarli, è un atto che come Ucei ci emoziona, perché il lavoro sulla memoria non può essere fatto da soli”.

Fuori dalla pandemia. Nuovo passaggio importante in Italia nel percorso verso il ritorno alla normalità. Il Presidente del Consiglio Draghi ha firmato il decreto per il via libera al “Green pass” che, spiega il Corriere, dal 1° luglio permetterà ai guariti, vaccinati, negativi al test molecolare o antigenico di prendere parte “a eventi pubblici, accedere alle strutture sanitarie assistenziali (Rsa)”, e renderà più facile viaggiare. In Israele intanto, come racconta Avvenire, “le misure di protezione sono già un ricordo”. Qui è infatti caduto, salvo alcune eccezioni, l’obbligo di indossare la mascherina anche al chiuso.

Israele, il governo del cambiamento. “Su molte questioni le nostre posizioni sono agli antipodi rispetto a quelle di Yamina (Destra, il partito del nuovo Premier Bennett). Ma oggi Israele ha bisogno di un governo che riporti la vita politica all’interno di un quadro di normalità democratica. Abbassare i toni e difendere lo stato di diritto. Il ‘governo del cambiamento’ nasce innanzitutto con questa ‘mission’”. È quanto afferma al Riformista il nuovo ministro dell’Ambiente d’Israele, Tamar Zandberg, leader del partito di sinistra Meretz. Nell’ampia intervista, Zanberg racconta i suoi obiettivi, parla del nuovo esecutivo che unisce sinistra e destra come di un “governo di scopo” e critica fortemente gli anni di governo Netanyahu.

Roma e primarie. Si terranno domenica dalle 8 alle 21 le primarie del Pd per scegliere all’interno del partito il prossimo candidato sindaco di Roma. Imma Battaglia, Giovanni Caudo, Paolo Ciani, Stefano Fassina, Cristina Grancio, Roberto Gualtieri e Tobia Zevi i candidati che oggi rispondono alle domande di Repubblica su alcuni temi importanti per la città.

Segnalibro. Sul Corriere della Sera Claudio Magris riflette sul pensiero liberale di Zygmunt Bauman, prendendo spunto dalla pubblicazione per Laterza di A tutto campo, conversazione tra il grande sociologo e Peter Haffner. Sul Manifesto invece, Claudio Vercelli si sofferma sul lavoro di Daniele Susini dedicato a La Resistenza ebraica in Europa. Storie e percorsi, 1939-1945 (Donzelli). Il Corriere 7 intervista la giornalista Anne Sinclair di cui sta uscendo in Francia l’autobiografia, Passé composé. Tra le altre cose, racconta di essersi rifiutata di intervistare Jean-Marie Le Pen. “Non era un capriccio. Le Pen ha detto che le camere a gas sono ‘un dettaglio della storia’, la mia famiglia è ebrea. – spiega Sinclair – Mio padre, Robert Schwartz, con il nome di battaglia di Sinclair durante la guerra parlava alla radio France Libre, e io sono nata a New York perché mio nonno Paul Rosenberg si era rifugiato in America per sfuggire al nazismo”.

Daniel Reichel