Unità del popolo
“E videro il popolo che Aharon era morto e piansero Aharon trenta giorni, tutta la casa di Israele” (Bemidbàr 20;29).
Nel trattato talmudico di ta’anit 9a, troviamo:
Disse Rabby Abahu: non leggere “vairù – e videro” ma “vaireù – e temettero”.
Si racconta nel midrash che con la morte di Aharon si allontanò la nube divina che li aveva accompagnati per tutto il viaggio nel deserto. Il popolo, accorgendosi di ciò, ebbe paura che il Signore li avesse abbandonati definitivamente.
I commentatori insegnano che, nel momento della dipartita di Aharon, il popolo rimase compatto. E, in qualsiasi momento in cui il popolo è compatto, la presenza divina lo protegge.
Siamo alla vigilia dell’ingresso nella terra di Israele e verso la fine del viaggio nel deserto, il popolo deve capire che l’unico mezzo che possa procurare l’aiuto di D-o è l’unità e la compattezza, come avvenne alle pendici del Sinai e come avvenne al momento della morte di Aharon.
Soltanto questo farà del popolo ebraico, il popolo temuto dagli altri e idoneo a mantenere il possesso della terra di Israele.
Rav Alberto Sermoneta, rabbino capo di Bologna