Leggi e definizioni

Il ddl Zan recante misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità, ha suscitato un dibattito che andrebbe seguito in tutte le sue sfaccettature. Intanto, darei uno sguardo alla definizione:
“Articolo 1. Ai fini della presente legge: a) per sesso si intende il sesso biologico o anagrafico; b) per genere si intende qualunque manifestazione esteriore di una persona che sia conforme o contrastante con le aspettative sociali connesse al sesso; c) per orientamento sessuale si intende l’attrazione sessuale o affettiva nei confronti di persone di sesso opposto, dello stesso sesso, o di entrambi i sessi; d) per identità di genere si intende l’identificazione percepita e manifestata di sé in relazione al genere, anche se non corrispondente al sesso, indipendentemente dal­ l’aver concluso un percorso di transizione”.
Tutto ruota, nel prosieguo del testo, sulle definizioni. Gli ebrei italiani, invece, non hanno nel loro ordinamento, nemmeno come soft law, alcuna definizione di antisemitismo, per ragioni che potrebbero essere oggetto d’esame.
Undici anni addietro, un rapporto definiva l’antisionismo come “la rappresentazione di Israele come uno Stato che è fondamentalmente distinto negativamente da tutti gli altri, che quindi non ha diritto di esistere” e si diceva che “a differenza delle legittime critiche a Israele che non sono antisemite, questa definizione indica che l’antisionismo è un progetto antisemita in due aspetti significativi: il suo scopo e la sua metodologia. Assumendo la seconda clausola della definizione, che si riferisce alla sua scopo, l’antisionismo mira all’eliminazione di Israele come Stato ebraico. Questo è antisemita perché (1) nega agli ebrei il diritto all’autodeterminazione, diritto che concede liberamente agli altri popoli del mondo, compresi i palestinesi. Questa è una discriminazione contro gli ebrei in quanto ebrei ,per nessun’altra ragione se non che sono ebrei.(2) Nega agli ebrei il loro più caro simbolo dell’identità ebraica” (Lesley Klaff, Anti-zionist expression on the UK campus: free speech or hate speech? Jewish Political Studies Review, vol. 22, no. 3/4, 2010, pp. 87–109).
La Comunità LBGT ha ritenuto di ampliare il concetto di omofobia, per impedire che i continui cambiamenti sociali la rendessero indifesa. Vogliamo rifletterci?

Emanuele Calò, giurista