Spuntino – Di festa fuori posto
L’abito fa il rabbino? Rabbi Yochanan diceva che i vestiti onorano chi li indossa (TB Bava Kama 91b). Rabbi Pinchas Horowitz Ba’al Ha-Haflaà di Francoforte, nella sua città di residenza usava vestirsi in maniera dozzinale ma quando viaggiava si distingueva per la sua impeccabile eleganza. Un giorno i suoi fedeli gli chiesero se non potessero anche loro godere della decorosa apparenza esteriore che il rabbino stesso adottava regolarmente altrove visto che certamente si addiceva meglio ad una persona rispettabile come lui. La sua risposta fu che la collocazione naturale (della lettura del brano settimanale) di Pinchas (alludendo chiaramente a sè stesso) è “ben ha-metzarim” (letteralmente “tra le sciagure,” con riferimento al periodo storicamente nefasto di 22 giorni che intercorrono tra il 17 di Tamuz e il 9 di Av, inclusi) mentre invece quando è “fuori posto” è … una festa. In effetti la seconda parte del brano di questa settimana contiene la rassegna delle ricorrenze del calendario ebraico, come a volerci mostrare la luce anche in un periodo tradizionalmente buio. Durante ogni festività si legge (a maftir) il passaggio di Pinchas ad essa inerente. Questo stesso periodo si trasformerà in festa, ci auguriamo presto, nell’era messianica, e il 9 di Av non sarà più di lutto e digiuno ma verrà celebrato gioiosamente con grandi banchetti regali.
Raphael Barki