“Sul razzismo negli Usa
svolta di consapevolezza”

Inconsueta intervista, per l’ex presidente Usa Barack Obama, con la stampa italiana. In un colloquio con lo scrittore Sandro Veronesi per la Lettura del Corriere il due volte inquilino della Casa Bianca si sofferma su uno dei temi a lui più cari: la lotta al razzismo. “La grande forza del nostro Paese – afferma – è che è grande e complicato e diversificato, e se dobbiamo essere ben coscienti delle tensioni più oscure che attraversano la nostra storia, non per questo dobbiamo ignorare quella grande forza. Oggi lo stiamo vedendo a diversi livelli sulla nostra attuale scena politica, in particolare nel risveglio delle coscienze generato dall’uccisione di George Floyd l’anno scorso e le conseguenti proteste, quando è stata raggiunta una maggiore consapevolezza”.

La Stampa racconta chi sono e come vivono i 25mila ebrei iraniani “fedeli alla Repubblica islamica”. Per il regime, si legge, “è importante dimostrare che non è antisemita e che tutela le minoranze religiose”. Le visite degli ayatollah sarebbero quindi frequenti, “specie per le festività più importanti”. Mentre il grande tabù “resta Israele”.
Nel complesso, un quadro che sembra piuttosto edulcorato rispetto alla realtà. 

Il Fatto Quotidiano parla di un Benjamin Netanyahu in crisi d’identità, in difficoltà ad accettare la transizione di governo. “Dopo 12 anni di governo – si legge – il Likud non ha confidenza con l’esilio politico, con l’opposizione. Si è abituato a posti di lavoro, potere e vantaggi”.

Su Specchio della Stampa, Michela Murgia sfoggia un’altra delle sue perle sul conflitto israelo-palestinese. Un breve testo, a commento di una foto a tutta pagina, in cui riserva ad Israele le consuete parole di condanna e indignazione. Alla scrittrice, con riferimento anche al recente sostegno espresso ad Hamas via social, è dedicato un ritratto sul Giornale. In questo ambito la si definisce “una professionista dello schierarsi sempre ‘contro’ qualcuno per stare sempre dalla parte ‘giusta’”.

Si intitola “Let’s Talk Straight” ed è un rap di sei minuti e mezzo, ambientato in una autofficina, con protagonisti un israeliano e un arabo. Ne scrive La Stampa. “Un piatto di hummus li separa – si sottolinea – e alla fine del rap li riunirà”.

Si avvicina l’appuntamento con la finale del Premio Strega. Nella cinquina finalista Edith Bruck, con Il pane perduto. “Da anni parlo nelle scuole e so che i ragazzi hanno sete di conoscenze. Se penso a loro – dice la scrittrice e Testimone della Shoah al Quotidiano Nazionale – mi dico che non sono sopravvissuta inutilmente”.

Delirante post anti-vaccini per l’europarlamentare leghista Francesca Donato, che si è prodotta in un accostamento tra la libertà concessa dal siero e “Il lavoro rende liberi” dei lager nazisti. Il Corriere segnala la reazione del Memoriale di Auschwitz: “Un triste sintomo di declino morale e intellettuale”.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(4 luglio 2021)