I 91 Nobel e il segno di Ronda

La scorsa settimana la Comunità ebraica di Casale Monferrato ha inaugurato la Mostra ‘Nobel Prize Frozen’, una serie di 91 ritratti dedicati ai tantissimi premi Nobel di famiglia ebraica, realizzati da Omar Ronda nel 2017. È stato l’ultimo divertissement di questo artista biellese, capace di conquistare il mondo dell’arte internazionale, ma anche di fermarsi in questo luogo della cultura casalese che stimava e di cui era spesso ospite. Un artista così complesso che però era impossibile raccontare in modo esauriente con un solo appuntamento, come ha sottolineato lo stesso Elio Carmi, presidente della Comunità ebraica monferrina.
E così ecco una tavola rotonda con protagonisti amici che lo conoscevano molto bene, a cominciare da Vittoria Coen, storico dell’arte e curatrice della mostra. La prima a prendere la parola nel cortile delle Api, a pochi metri dalle opere di Ronda.
“La mia conoscenza di Omar – ha affermato – risale a tempi lontani, quando lui era soprattutto un collezionista, aveva una sterminata raccolta di opere. Anche per questo possiamo definirlo un umanista contemporaneo, fin da bambino ha avviato un percorso di ricerca che non si è mai interrotto. Si interessava di arte ma anche di scienze, di oggetti, era poliedrico. E amava i personaggi che rompevano gli schemi: non importa se fossero filosofi o cantanti, li ritraeva ‘ibernati’, consegnati all’eternità come i premi Nobel di questa mostra”. Coen conclude con quella che è forse la più bella definizione che un artista può fare del suo rapporto con ciò che rappresenta: “Omar diceva: io dipingo l’aria tra me e il soggetto”.
Mark Bertazzoli, curatore del Museo M.A.C.I.S.T. di Biella voluto dallo stesso Ronda e assistente dell’artista, ha visto da vicino la realizzazione di Nobel Prize Frozen e ne spiega la genesi. Omar era appassionato dalle civiltà antiche, aveva una fascinazione per l’Egitto ed era capace di creare installazioni sui ghiacciai del Bianco o in Sardegna a forma di Piramidi. Parimenti ha sempre avuto anche una sana simpatia e un’ammirazione per la cultura ebraica. Era una questione non solo di storia e cultura, ma anche di umorismo per lui che era così intelligente e divertente. Ha omaggiato la cultura ebraica in tante opere e accostarsi alla serie dei Nobel è un po’ come intraprendere un viaggio che attraversa tutto il novecento”.
Una curiosità: tra i tanti Nobel c’è Giulio Natta, un pioniere delle materie plastiche, ed è curioso che sia stato Ronda l’inventore di termini come Cracking Art e Supernatura che hanno alla base proprio la plastica. “Era affascinato dal fatto che la plastica deriva dagli idrocarburi e quindi dalla decomposizione di antichi esseri viventi – prosegue Bertazzoli – Ma anche colpito da quanto fosse riciclabile e questo lo portava a spendersi a favore dell’ambiente”.
Domenico Pertocoli, che si è occupato di moltissime edizioni dedicate a Ronda, parte proprio da qui per ricordare alcune delle sue opere più memorabili. “Teneva moltissimo all’editoria, non solo era un grande collezionista di libri, ma quasi ogni anno dovevamo produrre o un catalogo di una sua mostra o di un argomento a cui teneva. Nacque così ad esempio ‘Arte Stupefacente’ con Philippe d’Averio, che raccontava l’arte e il riciclaggio. Invitato alla Biennale di Venezia aveva riempito il littorale di tartarughe dorate, per Milano aveva creato mille delfini”.
Il ricordo più toccante è quello di Mariella Ronda che ringrazia i tanti amici arrivati da Biella, sfidando un fortunale che ha colpito la città nel pomeriggio di domenica, e poi ricorda così il marito: “Ho vissuto 40 anni con Omar, direi che siete stati meravigliosi con lui, ma se l’è meritato. Con lui ho riso molto e oggi che sono sola sono circondata da persone fantastiche che me lo ricordano”.
La mostra Nobel Prize Frozen sarà aperta in Sala Carmi alla comunità di Casale fino al 25 luglio.
Nel pomeriggio un altro appuntamento ha portato la Comunità di Casale alla ribalta. Su La Sette è andata in onda la sesta puntata di “Bell’Italia in viaggio” dedicata al Piemonte. L’attore Fabio Troiano, accompagnato da Daria Carmi, si prende da prima una pausa caffè per conoscere i Krumiri Rossi e poi visita la sinagoga, mostrata e illustrata con dovizia di particolari e definita tra le più belle del mondo.

(5 luglio 2021)