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Israele, il giorno di Isaac Herzog
Ha giurato sulla stessa Bibbia del padre

È il giorno del passaggio di consegne. Da quest’oggi Isaac Herzog entra ufficialmente in carica come undicesimo presidente dello Stato di Israele. La cerimonia di insediamento è in corso in questi minuti ed è stata caratterizzata anche dallo svelamento di un busto in onore del suo predecessore Reuven Rivlin. Accanto una targa, con la citazione di una frase ritenuta tra le più significative del suo mandato: “Senza la capacità di ascoltare, non c’è la possibilità di imparare. Senza la capacità di imparare, non c’è la possibilità di riparare”.
Il neo presidente ha giurato su una Bibbia di famiglia, con una lunga storia alle spalle. Sopravvissuta alle tempeste del Novecento, fu usata per lo stesso scopo anche dal padre Chaim, presidente dello Stato ebraico dal 1983 al 1993. Nel suo primo discorso pubblico dopo l’elezione Herzog aveva già messo in fila alcune priorità: curare le ferite del paese, “costruire ponti” all’interno della società israeliana e con la diaspora, “combattere l’antisemitismo e l’odio verso Israele” e “mantenere le basi della nostra democrazia”.
Temi che tornano al centro dell’attenzione in questa importante giornata di festa e democrazia.