Italia-Inghilterra: i Maestri del calcio
e la scomoda verità di Momigliano

“It’s coming home”, cantano i tifosi inglesi da qualche giorno. E a maggior ragione dopo la partita vinta ieri sera contro la Danimarca, che pur con qualche difficoltà supplementare li ha proiettati verso la finale di Euro 2020. L’ultimo ostacolo, come noto, si chiama Italia.
Due grandi tradizioni a confronto. I Maestri del calcio moderno, però, non sembrano aver dubbi: la vittoria sarà loro. E così si compirà l’inevitabile “ritorno a casa” di un trofeo continentale che pure, nella loro storia, non hanno mai vinto. Se ci aggiungiamo il solo torneo conquistato finora, il Mondiale del 1966 ospitato proprio Oltremanica, un bottino abbastanza gramo per chi questo sport l’ha inventato e portato a un livello di sofisticazione molto alto. Ma siamo proprio sicuri che sia così? Che la primogenitura del calcio sia davvero inglese?
Un libro tra i più originali in materia – Calcio!, dello scrittore colombiano Juan Esteban Constain – ci ricorda che l’argomento è complesso. Protagonista di questo godibilissimo romanzo ancorato su basi storiche accurate è Arnaldo Momigliano, il grande studioso ebreo dell’età classica fuggito dall’Italia dopo la promulgazione delle leggi razziste. Ad Oxford, dove quell’illustre esule è stato accolto, ha l’ardire di esporre una tesi che urta l’uditorio: il calcio non è inglese, ma italiano. E più precisamente fiorentino.
“Come osa!”, si agita la platea. Proprio lui, l’ebreo Momigliano che il suo Paese ha appena cancellato dalla lista dei cittadini degni di questo nome. L’offesa è di tale entità che si arriva addirittura a un processo. L’unico modo ormai per dirimere una controversia che si è fatta lacerante.
Siamo nel regno della finzione. Ma quello che Constain fa dire a Momigliano è molto vero: il “football” come lo conosciamo oggi non sarebbe forse mai esistito se per secoli non si fosse giocato il cosiddetto calcio storico fiorentino, noto anche col nome di calcio in livrea o calcio in costume.
Una tradizione antichissima, che risale addirittura al Quattrocento.
Calcio! ruota attorno a una partita, disputata il 17 febbraio 1530 in una città vicina ormai a cadere sotto il controllo delle truppe di Carlo V. Ma intenzionata, fino all’ultima energia, a mostrarsi vitale. A difendere con gesti anche eclatanti il valore della libertà.
Per uno di quei paradossi della storia il calcio storico avrebbe ritrovato vigore proprio sotto il fascismo. E in particolare sulla spinta di Alessandro Pavolini, allora federale di Firenze e futuro uomo del Minculpop. Un ritrovato slancio negli stessi anni in cui l’Italia del pallone costruiva il suo più roseo cammino con due vittorie consecutive ai Mondiali (’34 e ’38) e addirittura l’oro olimpico a Berlino ’36. Era l’Italia di Vittorio Pozzo, il cui record di vittorie consecutive è stato prima eguagliato e poi superato nel corso di questo Europeo.
La nazionale di Mancini ha già fatto molto. Manca ora solo l’ultimo tassello per completare un’opera sontuosa e che, anche per il particolare momento che l’intera umanità sta attraversando, travalica i confini dell’agonismo “puro” e “semplice”.
Ricordava un grande tifoso, l’ex rabbino capo d’Inghilterra e del Commonwealth rav Jonathan Sacks: “Il calcio è molto più di un semplice gioco. Il calcio, per molti versi, è come la religione. Ha il suo imprescindibile aspetto di ritualità perché essere tifosi significa fondare la nostra identità su un qualcosa più grande di noi. Ma è anche un intenso momento di fede, perché si tratta di sostenere la tua squadra anche quando le convinzioni più profonde che puoi aver maturato sono messe a dura prova dalle circostanze contingenti. E quando arriva il goal della vittoria, finalmente, ci si stringe in un abbraccio collettivo per raggiungere quello stato di trascendenza che un grande filosofo come Hobbes ha definito ‘la gloria improvvisa’. Una terminologia perfetta per spiegare questa sensazione”.
Ancora novanta minuti (o forse centoventi) per capire se “is coming home” o “sta tornando a casa”.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(8 luglio 2021)