Sassoli e von der Leyen a Fossoli
“Da questo orrore è nata l’Europa”
Un’Europa inconsapevole della propria storia e dei propri errori è un’Europa destinata a precipitare in un nuovo baratro. Al contrario un’Europa in grado di far tesoro della drammatica lezione del passato sarà protagonista di un vero cambiamento. A difesa e tutela, nel segno di una Memoria viva messa al servizio della collettività, dei diritti e della libertà di tutti. È il messaggio della storica visita avvenuta quest’oggi a Fossoli, nel 77esimo anniversario dell’eccidio nazista di 67 internati politici, da parte della presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen e del presidente del Parlamento europeo David Sassoli.
“So che devo la mia stessa libertà, a persone come i vostri genitori e i vostri nonni. Quindi oggi voglio onorare la memoria di tutti coloro che hanno combattuto per la nostra liberazione. È anche grazie al loro sacrificio che è nata un’Europa finalmente pacifica e democratica” ha detto von der Leyen nel corso della cerimonia istituzionale, successiva alla deposizione di una corona e alle preghiere in ricordo delle vittime da parte del vescovo di Carpi Erio Castellucci e del rabbino capo di Modena e Reggio Emilia rav Beniamino Goldstein. “La nostra Unione – ha poi aggiunto la presidente della Commissione, citando anche Primo Levi – è lungi dall’essere perfetta. E ogni giorno dobbiamo chiederci se siamo fedeli ai suoi valori fondanti. E dobbiamo agire, qualora non fosse così”.
Al centro della sua riflessione, come in quella del presidente Sassoli, il contrasto a nuovi pulsioni nazionaliste e discriminatorie (evidente il riferimento allo scontro sul tema omofobia con il premier ungherese Orban) e il contrasto a un antisemitismo tornato ad alzare la testa. Essenziale in questo senso, ha osservato Sassoli, l’azione del ricordo. Una luce che aiuta a capire. “L’orrore che ci travolse – ha sottolineato – nasceva dentro grandi culture democratiche, liberali, progressiste anche, in un tempo di grandi invenzioni tecnologiche, di scoperte, di artisti, letterati e filosofi cosmopoliti e pieni di ingegno, ma tutti, tutti, incapaci di fiutare per tempo il pericolo del fascismo e del nazismo”. Una miopia che fu fatale. Le istituzioni europee, ha ribadito Sassoli, “sentono il dovere, tutte insieme, di non dimenticare”. Ad intervenire anche il ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi, il sindaco di Carpi Alberto Bellelli, il presidente della Fondazione Fossoli Pierluigi Castagnetti e il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini.