Ruth, la dottoressa d’America
La vita sessuale non finisce a novant’anni. Parola di Ruth Westheimer, la minuscola spumeggiante signora che gli americani conoscono semplicemente come Dr. Ruth, dal nome del programma radiofonico “Ask Dr. Ruth” che ne ha fatto la terapista sessuale più famosa d’America, autrice di numerosi libri
e ospite ricercatissima dei talk show. Novantatré anni compiuti da poco, ha alle spalle una vita così avventurosa che dopo essere stata oggetto nel 2019 di un documentario intitolato come la sua trasmissione, da poco diventata una piéce teatrale, Becoming Dr. Ruth. A ripercorrere i suoi passi, è impossibile non cedere all’ammirazione per una donna che malgrado tutto ha sempre scelto di guardare avanti. Sopravvive alla Shoah, dove perde i genitori, grazie a un kindertransport che dalla Germania a dieci anni l’ha portata in Svizzera. Giovanissima, emigra in Israele ed entra a far parte dell’Haganah dov’è ferita così gravemente che si teme perda l’uso delle gambe. Studia psicologia a Parigi e sociologia negli Stati Uniti, dove si trasferisce prima dei trent’anni.
La sua carriera mediatica inizia negli anni Ottanta. Parlare di sesso in una società puritana non è facile, ma la sua energia, il suo senso dell’umorismo e il profondo rispetto nei confronti degli interlocutori ne fanno una beniamina del pubblico.
“Per gli ebrei – ha spiegato in un’intervista – il sesso non è mai stato un peccato ma un obbligo – per il marito di soddisfare la moglie. Punto. Ho realizzato che non se ne sapeva abbastanza e semplicemente ho voluto che la gente ne sapesse di più in fatto di contraccezione e malattie sessuali”. Sposata tre volte, ma solo il matrimonio con Manfred Westheimer è stato quello “vero” dice, vive a New York nello stesso appartamento di tre stanze dove ha cresciuto i suoi figli per essere vicina alle due sinagoghe di cui fa parte, il Jewish Community Center di cui è stata presidente e la comunità dei rifugiati ebrei dalla Germania.
Daniela Gross