“Vaccinarci per difenderci”
Smaltita la sbornia post-vittoria agli Europei di calcio, l’Italia torna a concentrarsi anche su altre questioni. Due temi su tutti: il disegno di legge Zan, discusso con molte tensioni nell’aula del Senato, e l’aumento dei contagi con la sempre più incisiva variante Delta.
Un possibile punto di riferimento la svolta annunciata da Macron in Francia: l’estensione del green pass per bar, ristoranti e mezzi pubblici. “Vaccinarci è l’obiettivo del Paese, dobbiamo essere consapevoli che è la chiave per difenderci” ricorda Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità e portavoce del Comitato Tecnico Scientifico, in una intervista con La Stampa. Tra gli argomenti approfonditi la possibile somministrazione di una terza dose, sulla falsariga della strada intrapresa da Israele per gli immunodepressi. “La terza dose – afferma Brusaferro – è un tema all’attenzione della comunità scientifica. Man mano che procediamo otteniamo nuovi dati, soprattutto sulla persistenza della copertura immunitaria. In ogni caso l’obiettivo è fare in modo che l’immunità persista, particolarmente per le categorie più a rischio come i sanitari e le persone fragili”. A proposito di Israele: Il Foglio racconta come funziona la sua strategia di contrasto al Covid. Una via intermedia, viene spiegato, “tra le riaperture in stile inglese e le chiusure più drastiche in stile australiano”.
Passando al ddl Zan, continua l’ostruzione da destra (non solo in aula, ma anche sui giornali). Maurizio Belpietro, direttore della Verità, contesta in un editoriale l’ipotesi che si vada a istituzionalizzare una “giornata contro l’omofobia così come si celebra la giornata della Memoria per ricordare lo sterminio degli ebrei o quella in nome delle vittime delle foibe: perché il movimento Lgbtqia si sente vittima ed è anche deciso a salire in cattedra, per spiegare ai ragazzi l’ideologia gender”. Sulla Stampa si critica la qualità della discussione parlamentare: “Se per il mondo fuori parlare di orientamento sessuale, identità di genere, fluidità è cosa ormai normale, nelle aule polverose di retaggi ideologici e cattolici queste locuzioni appaiono invece rivoluzionarie”. Per il Corriere le mediazioni faticano a prendere corpo “perché in realtà nessuno sembra cercarle davvero”. A scontrarsi visioni e culture “presentate come inconciliabili”.
A livello europeo non si placa lo scontro con i due governi più problematici, spesso al centro di campagne liberticide: Ungheria e Polonia. Nelle prossime ore la Corte costituzionale polacca dovrebbe esprimersi sulla legittimità Ue di intervenire sulle riforme giudiziarie del Paese, bloccando quelle contrarie agli accordi e vincoli comuni. Per il Corriere ci si aspetta che venga emesso “un giudizio simile a quello del 2005, quando si pronunciò sulla conformità del Trattato di adesione all’Ue con la Costituzione polacca e di fatto riconobbe il primato di quest’ultima”.
“Il bang di una bomba stordente in un parco a Nord di Teheran. Possibili incursioni di hacker nei computer della rete ferroviaria. Voci incontrollabili, smentite e denunce da parte di esponenti ufficiali sull’azione dei nemici, in particolare il Mossad”. Il Corriere si sofferma sulla “guerra segreta” dentro l’Iran. Paese che viene definito al tempo stesso un bersaglio e un teatro. Un bersaglio “perché i suoi avversari sono determinati a rallentare i suoi programmi bellici, da quelli nucleari ai missili”. Un teatro “perché è la scena di azioni reali, ma anche di fatti non sempre chiari e altri interpretati secondo l’interesse del momento”.
Conferita all’unanimità la cittadinanza onoraria di Roma a Liliana Segre. Repubblica segnala le parole della sindaca Virginia Raggi, che ha evidenziato la sua opera di testimonianza “che concorre a mantenere viva e a tramandare nel tempo la memoria della Shoah nonché a consolidare i valori fondamentali di democrazia, libertà, tolleranza, contrasto all’odio e alla violenza”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(14 luglio 2021)