Commissario anti-Covid,
Israele sceglie il druso Zarka

Qualche settimana fa un sito specializzato sul dinamismo della società israeliana faceva il suo nome tra “i sei leader drusi che stanno trasformando in meglio il Paese”.
Figure selezionate tra le più rappresentative di una minoranza che è, da sempre, tra le più integrate e attive del complesso mosaico nazionale.
Direttore del Ziv Medical Center di Safed, il 57enne Salman Zarka è da qualche ora il nuovo commissario anti-Covid d’Israele. Nel momento in cui non solo i suoi connazionali, ma tutto il mondo torna a guardare verso Gerusalemme e la sua capacità di confrontarsi con il virus come a un possibile modello globale, un incarico di enorme responsabilità.
Zarka, che è un epidemiologo e coadiuva il governo dall’avvento dell’epidemia, ha raccolto la sfida con queste parole: “Lavorerò in piena collaborazione e con professionalità sia con gli esperti che con i leader politici”. La pandemia, ha poi aggiunto, “è un problema complesso che non ha ricadute solo in ambito sanitario, ma anche sulla sicurezza del paese: ogni implicazione sarà oggetto di approfondimento”.
Laureatosi presso il Technion, Zarka insegna alla Bar-Ilan e all’Università ebraica di Gerusalemme. In passato è stato colonnello dell’esercito israeliano, dove ha servito per 25 anni. Un fronte che l’ha visto protagonista anche dell’azione di soccorso, impiantata sul Golan, ai civili siriani in fuga dalla drammatica guerra civile ancora in corso.
Salman è nato in un villaggio della Galilea, in una famiglia che parlava solo arabo e con modeste possibilità economiche. Ma che, racconterà in seguito, l’ha sempre incoraggiato a inseguire i suoi sogni.
“I drusi sono legati alla comunità ebraica ben prima della fondazione dello Stato”, ha dichiarato in una intervista. Un legame ulteriormente rafforzato da questa storica nomina.