Israele e Giordania
I media italiani hanno trascurato a torto il recente incontro “segreto” tra il primo ministro israeliano Naftali Bennett e re Abdallah di Giordania. A torto, intanto perché aver ritrovato un accordo sull’acqua è sempre un fatto importante nei rapporti tra i due Stati che si affacciano sul Giordano e per i quali l’uso delle acque del fiume è di vitale importanza.
Ma il significato politico dell’incontro è ancora maggiore. Dalla morte di re Hussein nel 1999 i rapporti tra Israele e Giordania si erano andati progressivamente raffreddando, per volontà in particolare del nuovo sovrano che voleva ritagliarsi un’immagine non appiattita su quella del padre e mettere in evidenza che la Giordania, pur in pace con Israele, non dimenticava i “fratelli” dell’altra sponda e soprattutto si ricordava che la maggioranza della sua popolazione è di origine palestinese. Da qui anche una certa freddezza verso l’Accordo di Abramo e gli accordi successivi che avevano ignorato il permanere della questione palestinese.
Per Bennett l’incontro e l’accordo costituiscono un indubbio successo in questa prima delicata e difficoltosa fase del suo premierato. L’intesa con la Giordania sottolinea che l’Accordo di Abramo non è stato un episodio destinato a non avere seguito, dovuto soprattutto all’attivismo di Trump, ma che invece è in corso un ampliamento del fronte che intende avere rapporti costruttivi con Israele. L’incontro sottolinea forme di continuità che vanno oltre i due traumatici cambiamenti verificatisi in Israele e negli Stati Uniti: il cambio di Presidenza negli Usa e la caduta di Netanyahu e la sua sostituzione con il governo Bennett-Lapid in Israele. Era una continuità non scontata. Invece Biden ha dimostrato di voler raccogliere gli aspetti migliori dell’eredità di Trump per quanto riguarda il Medio Oriente e parallelamente qualcosa di simile sta avvenendo per il governo israeliano che non solo ha confermato la validità dell’accordo di Abramo attribuendone senza reticenze il merito a Trump e a Netanyahu, ma sta cercando di ampliarne il raggio. Intanto raggiunge il risultato dell’accordo con la Giordania di Abdallah con la quale invece Netanyahu aveva mantenuto rapporti piuttosto freddi.
Valentino Baldacci
(15 luglio 2021)