La retorica dell’osceno
Gli antivax, contrari al Green Pass, evocano la stella gialla e le leggi razziali e il nazifascismo. Antivax di sinistra, quindi. Bel colpo!
Si muove per quel sentiero tortuoso e accidentato anche qualche intellettuale, annoiato dal relativo isolamento anticovid e ansioso di riprendersi la sua poltrona sul palcoscenico dell’attualità. E non c’è nulla di più dannoso di un intellettuale che diffonde verità oracolari facendo proseliti che usano e amplificano le sue parole come fossero oro colato, parole legittimate non dall’uso equilibrato del buon senso ma dal solo, arrogante principio di autorità.
Non serve entrare nel fuoco dell’argomento per determinare se il Green Pass sia utile e necessario o autoritario e discriminatorio. L’argomento è opportuno lasciarlo alla saggezza di chi al governo consulta la scienza, di chi cioè si pone il problema, innanzitutto, della salute pubblica, che negli ultimi tempi ha posto qualche innegabile problema.
Si tratta invece di vedere come l’ideologia, ancora una volta, sfrutti analogie impudiche con la dolorosa storia del Novecento per portare a casa un risultato strumentale immondo e disonesto. Perde credito così l’idea stessa per cui si battono gli antivax, che mostra la propria pretestuosità ideologica, ma, quel che è più grave e offensivo, si rimette in discussione e si ridicolizza la tragedia della storia.
È la retorica del pretestuoso e dell’osceno.
Dario Calimani
(20 luglio 2021)