Paolo Savoldelli a Pagine Ebraiche
“In bici tra Gerusalemme e il Negev,
esperienza indimenticabile”

Il più felice, appena la strada scendeva, era lui. Il primo a lasciarsi alle spalle la Porta di Damasco e planare con maestria in direzione di Yemin Moshe. Non a caso per tutti Paolo Savoldelli era il “Falco”: il miglior discesista della sua generazione, uno dei più forti della storia del ciclismo. Un’abilità che ha contribuito a fargli vincere ben due Giri d’Italia, nel 2002 e nel 2005.
Erano gli ultimi giorni di febbraio del 2018. Una ricognizione speciale, per lui e per altre quattro “vecchie glorie” della bicicletta, sulle strade che poche settimane dopo avrebbero visto scatenarsi la bagarre del 101esimo Giro d’Italia. Tre giorni di grande intensità – da Gerusalemme ad Haifa, da Tel Aviv ad Eilat – nel segno di una storica e indimenticabile partenza israeliana.
“Pedalare in Israele è stata un’esperienza entusiasmante. Un viaggio che consiglierei a tutti”, dice il Falco a Pagine Ebraiche. “Mi è piaciuto tutto. Il panorama, naturalmente. E poi il contesto socio-culturale, con tutta la sua ricchezza, varietà e complessità. E, aspetto decisivo per chi va in bici, il fondo stradale. Perfetto quasi ovunque”. Un ricordo vivido, che Savoldelli è stato chiamato a trasmettere in occasione di un evento, in programma domani a Bergamo, organizzato da Ovet Viaggi e Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo. Il tema: viaggiare in Israele “tra natura e spiritualità”.
Di quella ricognizione a pedali – in compagnia di altri big pluridecorati come Alessandro Ballan, Maurizio Fondriest, Gilberto Simoni e Andrea Tafi – dice di conservare molti flash. “Ho amato Gerusalemme – spiega Savoldelli – ma anche i suoi dintorni. E poi il deserto del Negev, davvero indimenticabile. Una volta nella vita tutti dovrebbero visitare Israele. Magari con una guida al fianco, che ti spieghi tutto. C’è talmente tanta Storia che il rischio, altrimenti, è di perdersi qualche passaggio”.
Attento osservatore il Falco lo è anche del ciclismo contemporaneo. In quel finale di inverno di tre anni fa Israele si affacciava, per la prima volta, al Giro. Non tanto per meriti sportivi pregressi, quanto per una wild card concessa dall’organizzazione. Da allora la Israel Cycling Academy, divenuta nel frattempo Israel Cycling Academy, ha fatto passi da gigante. Ha vinto due tappe al Giro, una alla Vuelta e ha lasciato il segno in altre competizioni importanti (Tour compreso).
“Una squadra ciclistica è la scelta più giusta per promuover un territorio”, riflette Savoldelli. “Seguo con molta simpatia le vicende di questa squadra. Mi sembra che abbia la mentalità giusta, quella che può portare a togliersi belle soddisfazioni”.

(L’incontro “Viaggiamo in Israele. Tra natura e spiritualità” è in programma domani alle 17.30, presso il Centro Congressi Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Insieme a Savoldelli interverranno Enrico Brignoli, direttore Ovet Viaggi; Kalanit Goren Perry, Consigliere per gli Affari Turistici dell’ambasciata israeliana; il trakker Roberto Giordano e Alberto Cominassi, dirigente dell’aeroporto di Orio al Serio)

(Nell’immagine in alto Paolo Savoldelli in maglia rosa; in basso assieme a Ballan, Fondriest, Simoni e Tafi davanti alle mura della Città Vecchia di Gerusalemme)

(26 luglio 2021)