Il ruolo delle benedizioni

“Ma A’ Elohekha shoel me’immakh? – Cos’è che il Signore D-o tuo ti chiede?” (Devarìm 10;12)
I nostri Maestri commentano dicendo: “Al tiqré Ma ellà Meà – Non leggere ma – cosa, ma leggi meà – cento” (Rashì e tosafot nel trattato di Menachot 43b).
Ossia, D-o ci chiede di recitare durante la giornata cento benedizioni.
La funzione della benedizione non è quella di essere bigotti bensì, nel momento in cui godiamo di ogni bene che ci circonda (ad esempio mangiare un frutto), abbiamo il dovere di ricordarci del Creatore e ringraziarLo per tutto ciò che mette a nostra disposizione.
Ogni volta che usufruiamo di un bene, dobbiamo esserGli riconoscenti per ciò che ci manda, come è scritto proprio nella Torah: “non è per tuo merito che che hai ereditato la Terra, ma per volere di D-o” (Devarìm 9; 4-5).
Moshè, in questo discorso ricorda al popolo la condizione misera dell’uomo rispetto alla grandezza divina e quanto esso deve esserGli riconoscente per ogni cosa di cui gode.

Rav Alberto Sermoneta, rabbino capo di Bologna