Il grande catalogo dell’Italia ebraica

Dopo un’iniziale fase pilota, il progetto di censimento digitale di circa 35mila volumi a tema ebraico Y-TAL-YA Books, frutto di una collaborazione tra l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, l’ente a capo dell’iniziativa, la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, la Biblioteca Nazionale di Israele e la Rothschild Foundation, ha preso ufficialmente il via la scorsa estate. Obiettivo: realizzare un database bilingue, in italiano e in ebraico, che permetta di coprire l’intero arco che va dalle origini della stampa fino agli Anni Sessanta del secolo scorso. Quattordici le comunità ebraiche e venticinque le istituzioni statali oggetto della ricognizione. Il progetto avanza spedito, nonostante le difficoltà di un anno di pandemia che hanno inciso inevitabilmente sulle tempistiche. Già 2000 i volumi caricati sulla Teca, il portale della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, e altri 1000 sono pronti per essere aggiunti. Ogni due mesi circa si procederà con un ulteriore aggiornamento.
Il prossimo 26 settembre, in occasione della Festa del Libro ebraico, organizzata dal Museo nazionale dell’Ebraismo e della Shoah (Meis) a Ferrara, ci sarà un grande evento per presentare i risultati ottenuti fino ad ora da Y-TAL-YA Books e le prospettive per il futuro. Un evento in italiano e inglese, che sarà visibile sulle piattaforme social di UCEI, Meis e Biblioteca d’Israele. Andando sul sito è possibile consultare il materiale catalogato: uno strumento utile per gli studiosi, ma anche per chi vuole rendersi conto della portata del progetto.
Dal Centro Bibliografico UCEI alla biblioteca Artom di Torino, da quella di Genova al fondo di Ferrara, fino alle cinquecentine del fondo di Firenze, si coglie l’impatto di un’iniziativa che aiuta a scoprire il passato dell’ebraismo italiano, le sue profonde radici nella storia culturale del paese. Ci si può così immergere in pagine che vanno dal Quattrocento fino a metà Novecento, sfogliare i commenti dei rabbini ai testi della tradizione, ma anche scoprire dove e chi aveva la possibilità di stampare questi volumi. Y-TAL-YA Books garantisce dunque la protezione, la conservazione e l’accesso a questi tesori culturali come mai prima d’ora, utilizzando una tecnologia sviluppata appositamente.
Come spiegava su queste pagine Gloria Arbib, referente UCEI del progetto, nell’aprile 2018 il gruppo di lavoro si è riunito e ha posto le basi organizzative per iniziare la catalogazione. Inizialmente si è deciso di svolgere una fase pilota concentrandosi su duemila volumi presenti in alcune biblioteche a Roma, Milano, Torino e Genova. Al termine della fase pilota, ottobre 2018-marzo 2019, il comitato scientifico è stato invitato a collegarsi alla Teca per analizzare i primi risultati e consentire al gruppo di lavoro di raccogliere feedback e suggerimenti.
Grazie a questa analisi, è stato possibile migliorare la funzione di ricerca nella Teca in modo da poter selezionare per autore, titolo, luogo di edizione e tipografia/editore, sia in caratteri latini che in ebraico. Cercare un nome di autore o di luogo che, nel corso dei secoli e a causa della traslitterazione può essere stato scritto in molti modi diversi, costituisce una evidente difficoltà, ma attraverso l’uso di ‘authority file’ la funzione di ricerca è in grado di individuare un nome anche se scritto in più versioni (Abramo, Avraam, Abraham). La Rothschild Foundation Hanadiv Europe nell’aprile 2019 ha chiesto di presentare la richiesta di contributo finanziario per completare la catalogazione. Per gestire al meglio il progetto ha fornito il sistema di gestione per la catalogazione e digitalizzazione Goobi della Scandata, che consente l’interazione tra tutti gli attori del processo: i fotografi caricano sul sistema le foto, il controllo qualità ne verifica la correttezza, il collegamento immediato sulle foto da parte dei catalogatori e della Biblioteca. Questo sistema permette al gruppo di lavoro di operare sulla stessa piattaforma informatica in tutte le fasi del procedimento.
A settembre 2019 la Rothschild Foundation Hanadiv Europe ha approvato la seconda fase del progetto che prevede la catalogazione di circa 15mila volumi da realizzare nel corso del 2020 e 2021. A questa seguirà la terza e ultima fase di completamento che consentirà la registrazione di tutto il patrimonio librario in ebraico, custodito nelle biblioteche italiane.