Un unico ideale

“Siete voi dei figli per il Signore vostro D-o…Poiché tu sei un popolo santo per il Signore D-o
tuo” (Devarìm 15; 1-2). È un’importante affermazione quella citata dalla Torà: i figli di un’unica persona sono tra loro fratelli, tanto più figli di D-o.
La nostra parashà viene letta sempre in prossimità del Rosh Chodesh Elul – il primo giorno dell’ultimo mese dell’anno: quel mese così particolare nel quale ogni ebreo è tenuto a fare un profondo esame di coscienza, nei confronti di D-o, ma soprattutto nei confronti del proprio fratello.
Il concetto di tzedaqà che viene ribadito in tutta la nostra parashà deve essere il punto fermo nella nostra vita da ebrei e soprattutto con l’approssimarsi dell’inizio di un nuovo anno.
La tzedaqà viene definita dai chakhamim non l’elemosina o la carità di chi ha verso chi è meno abbiente, bensì l’atto di giustizia che pone sullo stesso piano sociale chi dà e chi riceve. Tra fratelli, figli dello stesso Padre, non ci si deve né ci si può differenziare su due diversi piani sociali, ma tutti dobbiamo vivere in nome di un unico ideale: quello di fare il bene dell’altro. La santità di cui il testo parla, proviene proprio dal comportamento che noi dobbiamo tenere verso il prossimo, elevandoci così, sempre di più verso l’alto.

Rav Alberto Sermoneta

(6 agosto 2021)