Effetto Venezia, una festa a Livornonel segno della cultura ebraica
Si è conclusa a Livorno la rassegna culturale “Effetto Venezia”. Il gran finale ha visto un omaggio al pittore Daniel Schinasi zl, recentemente scomparso, un talk sull’arte ebraica in Italia con la storica dell’arte Dora Liscia Bemporad, un cooking show con il cuoco “Il Bocca” che ha presentato una versione casher del cacciucco, la famosa pietanza labronica.
Gran chiusura con l’applauditissimo concerto di Enrico Fink, accompagnato da Mauro Grossi e Matteo Scarpettini: un viaggio nella musica della tradizione sefardita italiana, fra Livorno e Venezia.
Iniziative che, così come gli altri eventi a tema ebraico, hanno ottenuto un’ottima risposta del pubblico con il tutto esaurito. Storia, cultura, musica, arte, enograstronomia, un percorso che è stato molto apprezzato e che dimostra quanto sia vivo, anche a Livorno, l’interesse per l’ebraismo.
Per la prima volta poi, tramite queste iniziative, è stato proposto in alternativa alla visione del ghetto, il prezioso ed esclusivo concetto di “no ghetto” del quale Pisa e Livorno possono orgogliosamente fregiarsi (bello questo accostamento che richiama alla storia delle due comunità ebraiche).
Al centro di tutte queste proposte lo storico immobile, denominato per l’occasione “Palazzo Bagitto”, messo a disposizione dalla Comunità ebraica di Livorno e che si trova in Scali delle Pietre.
Un plauso a Libera Capezzone di “Uovo alla pop”, al CISE (Centro Interdipartimentale di Studi Ebraici dell’Università di Pisa), al Benè Berith “Isidoro Kahn”, a tutti gli intervenuti e quanti, in vario modo, hanno collaborato.
Occorre evitare di fare i nomi (tanti li trovate menzionati nelle descrizioni dei vari interventi) perché se ne dimenticherebbero sicuramente alcuni, ma uno è doveroso farlo, nella persona di Ariela Cassuto che di questa ricca e complessa programmazione è stata la regista, spendendosi in prima persona.
Nuove idee sono emerse in questi giorni e speriamo che si allarghi sempre più la collaborazione per proporre valori e storia dell’ebraismo livornese e pisano all’intera società.
Gadi Polacco
(Foto di Ugo Cremisi, un momento del concerto di Enrico Fink, Mauro Grossi e Matteo Scarpettini)