“Chiederemo a Israele di fare giustizia”
La decisione della famiglia Halimi

“Attenderemo un po’. Vedremo cosa accadrà sull’onda di questa manifestazione e del suo enorme impatto mediatico. Se sortirà gli effetti che auspichiamo, se davvero il Paese avrà uno scatto sul piano consapevolezza. Altrimenti tutte le opzioni sono aperte. Anche un possibile ricorso alla magistratura israeliana”. Così spiegava a Pagine Ebraiche rav Yonathan Halimi, il figlio di Sarah, a margine della grande manifestazione parigina per protestare contro la sentenza della Corte di Cassazione che ha garantito l’impunità all’assassino di sua madre, Kobili Traoré. A distanza di alcuni mesi, la famiglia di Sarah Halimi sembra aver preso una decisione. La sorella Esther Lekover ha annunciato che presenterà una denuncia penale in Israele per ottenere giustizia. In particolare, spiegano i media, i legali incaricati da Lekover vorrebbero fare ricorso a una legge israeliana che che permette ai cittadini di presentare denunce per crimini antisemiti commessi all’estero.
In caso di successo, sarebbe la prima volta che questa norma viene usata. Secondo il Times of Israel è però improbabile che si arrivi a un vero processo perché la Francia non estrada i suoi cittadini in altri paesi. Gli avvocati che rappresentano la famiglia Halimi hanno anche intenzione di deferire il caso alla Corte europea dei diritti umani.
Dopo la sentenza che ha sconvolto l’ebraismo francese, il presidente Emmanuel Macron aveva promesso una riforma per evitare che casi come quello dell’omicidio Halimi si ripetano. “La riforma del sistema giuridico è un passo fortemente auspicato da tutti noi. – aveva evidenziato a Pagine Ebraiche Yonathan Halimi – È una strada corretta verso la quale tendere. Lo stesso, non smetteremo di batterci per fare giustizia anche su questo specifico caso. So che non sarà facile. Che per portare Traoré a processo servirà un piccolo miracolo. Ma non intendiamo arrenderci: questo assassino deve essere giudicato e pagare per i suoi crimini”.