Sant’Anna di Stazzema, Mattarella:
“Tanto orrore non sarà dimenticato”

“Il 12 agosto di settantasette anni or sono i militari delle SS compirono nelle frazioni di Stazzema un eccidio di civili indifesi, tra i più spaventosi dell’intera guerra. Centinaia e centinaia furono i morti. Bambini trucidati insieme alle loro madri e ai loro nonni. Stazzema era considerata un rifugio per i più deboli, per gli sfollati. Divenne invece terra insanguinata, teatro di crudeltà atroci e di un feroce disprezzo per la vita umana, fino allo scempio del rogo di vittime nella piazza di Sant’Anna”. A ricordare con queste parole l’eccidio nazista di Sant’Anna di Stazzema, nel 77esimo anniversario della strage, il Capo dello Stato Sergio Mattarella. Tra i testimoni di quell’orrore, l’allora 29enne rav Elio Toaff zl, futuro rabbino capo di Roma, che combatteva nelle fila della Resistenza. “Quando entrammo in Sant’Anna, verso le 11, eravamo soltanto una dozzina. E prima di vedere l’orrore fummo assaliti da un odore terribile, di carne umana, bruciata. C’era una donna, seduta di spalle, di fronte a un tavolo. Per un attimo pensai che fosse viva. Ma, appena avanzai, vidi che aveva il ventre squarciato da un colpo di baionetta. Era una donna incinta e sul tavolo giaceva il frutto del suo grembo. Avevano tirato un colpo d’arma da fuoco anche in testa a quel povero bimbo non ancora nato”, il terribile racconto di Toaff. E oggi il Presidente Mattarella ribadisce come “Tanto orrore non potrà mai essere dimenticato. È iscritto nel testimone che le generazioni più mature consegnano ai giovani. In tanto dolore, in questo abisso di disumanità, affondano le radici della libertà riconquistata, nel nostro Paese e in Europa. La Repubblica nasce proprio nel ripudio della cultura di morte, della volontà di potenza spinta fino a divenire ideologia dell’annientamento. L’Europa divenuta comunità è la risposta pacifica e lungimirante a quel nazionalismo che tanti conflitti ha generato nel nostro continente”.
Nel ribadire la vicinanza ai familiari delle vittime e all’impegno comune affinché simili tragedie non capitino più, il Capo dello Stato ha anche richiamato i valori positivi di chi lottò contro il regime nazista e fascista, di chi come rav Toaff scelse la Resistenza. “Il riscatto dall’oppressione e da tante sofferenze fu possibile grazie allo spirito di solidarietà e giustizia, al rispetto dei diritti inviolabili, che il nostro popolo seppe far prevalere. – le parole di Mattarella – La democrazia e la libertà richiedono ora di essere continuamente alimentate da valori civili e dal senso di comunità. Anche per questo, la memoria dei momenti più drammatici resta un patrimonio prezioso anche per affrontare le sfide dei tempi nuovi e delle necessarie innovazioni”.

(Nell’immagine del Quirinale, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella depone una corona di alloro presso il cippo commemorativo, in occasione del 50esimo anniversario del conferimento della medaglia d’oro al valor militare al Comune di Stazzema)