Inseguire la Tzedaqà

“Tzedeq Tzedeq tirdof lema’an tichijé – Giustizia, giustizia Inseguirai affinché vivrai” (Devarìm 16;20).
Siamo ormai nel mese di Elul, mese in cui all’insegna delle nostre azioni deve esserci la tzedaqà, che non è l’elemosina o la carità, bensì l’atto di giustizia verso chi ne ha bisogno: sia del ricco verso il povero, sia del povero verso il ricco. Ogni ebreo ha il dovere di fare tzedaqà.
Nella nostra parashà, Moshè si raccomanda al popolo di “inseguire la tzedaqà” ossia impostare la nostra vita su questa grande mitzvà legata fortemente alla nostra vita.
“Tzedaqà tatzil mi mawet – La Tzedaqà salva dalla morte” insegnano i nostri Maestri (TB shabbat 156)
È quindi un forte legame quello che vige fra ebrei e la Tzedaqà; un legame indissolubile vincolato dall’osservanza di questa grande mitzwà verso il prossimo e verso se stessi.

Rav Alberto Sermoneta, rabbino capo di Bologna