Camila Giorgi, tra tennis e identità
Nel 2012 la ventenne Camila Giorgi era 145esima nel ranking del tennis mondiale. Era lontana dagli onori della cronaca, ma aveva già fatto vedere di avere i colpi per scalare la classifica. In Israele si parlava di lei per alcune indiscrezioni. Sembrava fosse infatti prossima a fare l’aliyah ed entrare a far parte della squadra israeliana. “Giorgi si è qualificata per quasi ogni Grande Slam, ha esperienza in alcuni dei più grandi tornei del mondo ed è ancora giovane. La sua presenza nella squadra della Federation Cup aiuterebbe a migliorare la posizione di Israele”, commentava allora il giornalista sportivo israeliano Raphael Gellar. Alla fine però le indiscrezioni non si concretizzarono, e la Giorgi continuò il suo percorso in Italia, allenata dal padre Sergio. Delle radici ebraiche della sua famiglia si era più volte parlato, ma senza una vera e propria conferma. Nel mentre la sua carriera tennistica è continuata, con ottimi risultati alternati a prestazioni meno convincenti. Fino a domenica 15 agosto, quando sul cemento di Montreal ha dimostrato tutto il suo valore, vincendo il prestigioso torneo Canadian Open. In due set giocati ad alta intensità, la tennista di Macerata ha superato senza troppe difficoltà la sua avversaria, la favorita Karolina Pliskova, ottenendo la prima vittoria in un torneo del circuito WTA 1000, per importanza secondo solo alle Finals e ai tornei del Grande Slam. I riflettori si sono così nuovamente accesi su di lei e la stampa italiana ed internazionale ha raccontato la sua storia, tra successi e momenti difficili. Tra gli altri, a rubarle qualche parola subito dopo la vittoria di Montreal, anche l’agenzia di stampa ebraica Jta, a cui Giorgi ha raccontato dell’origine ebraica dei suoi genitori, emigrati dall’Argentina in Italia. E aggiunto un’altra nota personale, spiegando che il suo libro preferito è il Diario di Anna Frank. “Il libro mi ha commosso perché sono ebrea, ma anche perché lei era una persona così buona che vedeva il bene negli altri”, le parole della tennista alla Jta.
La vittoria canadese le ha permesso di fare un grande salto in classifica, passando dalla settantunesima alla trentaquattresima posizione nel ranking mondiale. In questi giorni ha partecipato al torneo di Cincinnati, ma è uscita subito. Non c’era energia e concentrazione, ha spiegato per un comprensibile calo fisico dopo un risultato così importante. Era dalla vittoria di Flavia Pennetta a Indian Wells nel 2014 che una tennista italiana non vinceva un torneo WTA 1000. E Giorgi ha rotto questo digiuno. Ora, dopo l’inciampo di Cincinnati, la testa è agli US Open, in programma dal 30 agosto al 12 settembre.
Con quasi mezzo milione di follower, la stella del tennis è diventata anche un modello di Instagram, evidenzia la Jta. “Amo la mia vita. Voglio fare bene nel tennis, ma il tennis è solo il mio lavoro”, ha dichiarato Giorgi. “Alla fine, so che la mia famiglia mi ama e mi piacciono l’arte, i musei e i negozi, quindi la mia vita è in equilibrio”.