Il soldato Adler e l’incontro con i Naldi:
l’abbraccio 77 anni dopo

“Italia, sto arrivando”. Ha il volto radioso Martin Adler, 97 anni. Accompagnato dalla moglie Elaine e dalla figlia Rachelle realizzerà oggi il suo sogno. Riabbracciare, 77 anni dopo, Bruno, Giuliana e Mafalda Naldi. Tre fratellini salvati e fotografati nell’ottobre del ’44 quando a Monterenzio, nel bolognese, sbucarono all’improvviso fuori da una cesta. Protagonista della Liberazione d’Italia nelle file dell’esercito americano, Adler aveva allora vent’anni. Quel ricordo gioioso, quel fermo immagine immortalato da uno scatto che per i tre fratellini significò ritorno alla vita e alla spensieratezza, non se ne è mai andata via dalla testa.
Nel 2020, con l’aiuto della figlia, ha pubblicato la foto sui social. Una missione: ritrovare Bruno, Giuliana e Mafalda. C’è riuscito grazie all’aiuto di un giornalista reggiano, Matteo Incerti, che ha condiviso l’immagine e si è subito messo sulle tracce dei Naldi. Potenza dei social, ma anche della determinazione di chi ha preso a cuore questa sfida: i Naldi sono stati ritrovati. E hanno potuto salutare Adler, anche se a distanza, con le nuove possibilità offerte dalla tecnologia.
Ne è scaturita la voglia di ritrovarsi anche dal vivo. E così, tra poche ore, sarà. Tra le mani Adler, che è ebreo, e ha combattuto con una Stella di Davide nascosta negli scarponi, si ritroverà anche un libro: I bambini del soldato Martin, appena scritto da Incerti per l’editore Corsiero. 
Adler sarà in Italia per circa due settimane con soste a Bologna, nell’Appennino, Roma e Napoli. Tra le tappe nella Capitale, racconta Incerti, una visita al Tempio Maggiore dove giù fu nel ’44, nella città da poco liberata, raccogliendosi in preghiera. Dal quartier generale di Ostia invierà poi, la sera stessa, una cartolina: “Cara mamma, questo è il Tempio di Roma. Sono stato all’interno e, ragazzi miei, era meraviglioso! Con amore Martin”. 
Al termine della sua appassionata biografia Adler scrive: “Sono ebreo e per noi ebrei l’arca è quella dell’Alleanza, utilizzata per custodire le Tavole della Legge date da Dio a Mosè sul Monte Sinai. Essa costituiva il segno visibile della presenza divina in mezzo al popolo d’Israele. Quella che vorrei affidare alle tantissime persone in tutto il mondo che hanno gioito e pianto con me leggendo del ritrovamento dei bimbi della foto. La mia storia è solo una piccola arca. Nasce dalle mie fotografie, dai miei disegni e dai miei ricordi di una vita vissuta sempre cercando di aiutare gli altri”. 
Dice Incerti a Pagine Ebraiche: “Essere arrivati a questa giornata è un’emozione indescrivibile. Una bella favola che dà speranza, soprattutto in un momento così particolare”. Questa gioia, spiega il suo biografo, il veterano Adler la merita tutta: “È una persona dall’umanità speciale e travolgente. Una figura esemplare”.

a.s twitter @asmulevichmoked

(Nell’immagine in alto: Adler con i fratelli Naldi nell’ottobre del ’44 – Foto da I bambini del soldato Martin; in basso: Adler in viaggio verso l’Italia assieme alla moglie)