L’abbraccio atteso da 77 anni
“Ricordo la guerra, difendiamo la pace”

“Ho aspettato questo momento tutta la vita”.
L’entusiasmo, la commozione sul volto di Martin Adler. Il quasi centenario veterano dell’esercito Usa la cui storia ha emozionato l’Italia non ha nascosto i suoi sentimenti all’arrivo all’aeroporto di Bologna. Ad attenderlo Bruno, Mafalda e Giuliana Naldi: i tre fratelli sbucati all’improvviso da una cesta che salvò e fotografò durante le operazioni belliche per liberare l’Italia dal nazifascismo. Un commovente incontro, 77 anni dopo. Avvenuto prima in forma virtuale e quindi, finalmente, dal vivo. Nelle prossime ore Adler sarà a Monterenzio, nel bolognese, dove scattò quelle foto e dove riceverà la cittadinanza onoraria del Paese. La prima tappa di un viaggio che lo porterà fino a Roma, in visita anche in quel Tempio Maggiore dove volle raccogliersi in preghiera nella città appena affrancatasi dal regime. Ad accompagnarlo in questo viaggio Matteo Incerti, il suo biografo, autore del libro I bambini del soldato Martin che caratterizzerà numerosi eventi delle prossime giornate. È stato grazie alla sua intraprendenza se Adler e i fratelli Naldi hanno potuto ritrovarsi.
“Ogni sorriso che mi donate – il messaggio del veterano – mi ripaga di tutte le sofferenze che io e milioni di uomini e donne hanno vissuto in guerra. Stringiamoci e teniamoci stretta la pace”. L’amore, ha poi aggiunto l’ex soldato, “è il sentimento più potente di tutti”.

(In alto Adler insieme ai fratelli Naldi; in basso davanti all’abitazione di Monterenzio dove avvenne il loro incontro)

(24 agosto 2021)