Paralimpiadi, il racconto Rai
nel segno di Guttmann

Scampato alla persecuzione nazista in Germania, nel corso di un periodo di servizio presso un ospedale inglese dedicato ai soldati feriti in guerra il medico ebreo Ludwig Guttmann fece una scelta rivoluzionaria. A quei valorosi giovani, mutilati nel fisico ma anche nell’anima, offrì un innovativo approccio di fisioterapia: attivo e nel segno dello sport. Passati alla storia come i “Giochi di Stoke Mandeville”, costituirono il primo embrione di quella grande competizione internazionale nota oggi come Paralimpiadi.
L’edizione al via in queste ore da Tokyo si annuncia come una delle più promettenti per la spedizione azzurra, che partecipa con ben 113 atleti (un record) e molte speranze di medaglia. “O anche no”, striscia quotidiana su Raidue condotta da Paola Severini Melograni, racconterà le radici di questa competizione sempre più globale partendo proprio dalla vita e dalle intuizioni di Guttmann. L’omaggio a una grande figura ancora poco conosciuta dal vasto pubblico. Appuntamento ogni giorno alle 18, dal 25 agosto al 4 settembre. Coinvolta anche la redazione di Pagine Ebraiche.
“Racconteremo – spiega la giornalista – come è cambiata la società italiana e mondiale dagli anni ’30 a oggi quando i disabili erano una pietra di scarto, totalmente residuali. Racconteremo tutta la storia della Paralimpiadi partendo dalla vicenda del loro ideatore”.
Tra gli ospiti la scrittrice e Testimone della Shoah Edith Bruck; il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina; il generale Roberto Riccardi, biografo di Guttmann; i giornalisti Adam Smulevich e Massimiliano Castellani; la vedova di Antonio Maglio, il medico italiano che con Guttmann inaugurò le Paralimpiadi a Roma 1960; Vito Cozzoli, presidente di Sport e Salute.

(Nell’immagine in alto: la spedizione azzurra a Tokyo; in basso: Ludwig Guttmann inaugura i giochi di Stoke Mandeville)

(24 agosto 2021)