Paralimpiadi, Italia e Israele
ancora protagoniste
Mai come quest’anno le Paralimpiadi stanno regalando emozioni forti ai tifosi italiani e israeliani.
Un intero Paese si è commosso per l’impresa di Bebe Vio, la popolare schermitrice e portabandiera della spedizione azzurra, che dopo aver vinto l’oro nella sua disciplina si è lasciata andare al pianto. Il motivo è stato presto spiegato: ad aprile, la sua testimonianza post-gara, ha rischiato l’amputazione del braccio sinistro e anche la morte. “Se sembra impossibile, allora si può fare… 2 volte!” le parole di Bebe, già vincitrice a Rio 2016.
In risalto in Israele grandi imprese nel nuoto, dopo l’oro nei duecento metri dorso conseguito dall’arabo-israeliano Iyad Shalabi nei primi giorni di gara. Dalla vasca sono arrivati altri due ori, entrambi grazie al 21enne Mark Malyar primo nei duecento metri misti e poi nei quattrocento stile libero (in entrambi i casi con annesso record del mondo). Toccante la sua storia: Mark è a Tokyo insieme al fratello gemello Ariel. Entrambi sono nati con una paralisi cerebrale. All’età di cinque anni hanno iniziato a nuotare come parte del loro programma di riabilitazione. E da allora non hanno più smesso.