Dal Jewish Jazz alle opere di Luzzati,
al Museo ebraico di Bologna
l’arte ancora protagonista

Appuntamento ormai tradizionale di fine estate, il festival Jewish Jazz organizzato dal Museo ebraico di Bologna è uno degli eventi caratterizzanti la programmazione settembrina bolognese.
L’edizione 2021, che si svolgerà dal 9 al 12 settembre prossimi, non sfugge a questa tradizione. Al centro del nuovo itinerario artistico la musica eterogenea di compositori ebrei americani di fama, da Bob Dylan a Lou Reed e Simon and Garfunkel, da Morton Feldman a Philip Glass. Si andrà poi oltreoceano attraverso l’omaggio reso da Gabriele Coen e dal suo quintetto a tre compositori dedicatisi nel corso delle loro carriere allo scambio tra musica ebraica e jazz americano: Kurt Weill, Leonard Bernstein e John Zorn. A concludere il viaggio l’ensemble Mish Mash con un concerto in cui la tradizione ebraica entrerà in contatto con tante altre identità musicali del mondo mediterraneo, ma anche persiano ed esteuropeo, insieme alla voce della cantante e attrice italo-turca Yasemin Sannino.
“Continuità nel tempo e offerta diversificata: questa è la nostra cifra” sottolinea Vincenza Maugeri, la direttrice del Museo, introducendo l’iniziativa. Due caratteristiche tipiche di una manifestazione che è tra le più apprezzate di un programma museale costellato lungo l’intero anno da varie decine di momenti di incontro e conoscenza. “È un po’ una nostra prerogativa. Non ci fermiamo mai”, sorride Maugeri. L’attesa è anche per il prossimo 10 ottobre quando, in occasione della Giornata Europea della Cultura Ebraica, sarà inaugurata una suggestiva mostra dedicata ad Emanuele Luzzati, con fulcro otto scene di vita ebraica dipinte dall’artista. “I colori del tempo. Otto scene di vita ebraica” è anche il titolo di un volume, pubblicato da Marietti 1820, in arrivo a fine settembre con testi della stessa Maugeri e di Caterina Quareni. La sinagoga, la scuola e il cimitero, spiegano le curatrici a proposito di queste straordinarie opere, “disegnano i ‘colori del tempo’ e prendono forma accanto alla celebrazione del matrimonio, a Rosh-ha-shanà, il Capodanno ebraico, a Sukkoth, la festa della capanne, al Seder di Pesach, la Pasqua, e a Channukkah, la festa delle luci”.
Un itinerario suggestivo che, nell’ambito della mostra, sarà integrato da lavori di Luzzati realizzati specificamente per il territorio emiliano-romagnolo e dall’esposizione di alcuni volumi autografati concessi in prestito dal Meis oltre che da uno dei candelabri di Chanukkah di proprietà della Comunità ebraica di Casale. Tra le tante iniziative in fase di realizzazione una giornata sulla lingua ebraica dedicata alla memoria di Nahmiel Ahronee, recentemente scomparso, che per oltre vent’anni è stato maestro di ebraico e punto di riferimento del museo e di tutta la Comunità ebraica.

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(Nell’immagine: un concerto della passata edizione del festival Jewish Jazz)

(30 agosto 2021)