Merkel: “Compito della Germaniarafforzare e difendere la vita ebraica”
Il 26 settembre prossimo, con le elezioni federali, finirà l’era della cancelliera tedesca Angela Merkel. Per sedici anni alla guida della Germania, Merkel ha lasciato un segno indelebile nella politica europea. Dalla crisi dell’Eurozona, a quella dei migranti, fino alla pandemia, gli analisti sono concordi nell’attribuire alla cancelliera il merito di aver tenuto unita l’Europa in anni di grandi cambiamenti. E sul fronte interno, il suo lavoro contro ogni forma di discriminazione, contro l’antisemitismo, e in sostegno di Israele è stato apprezzato dal mondo ebraico tedesco. Lo ha ricordato nelle scorse ore il presidente del Consiglio centrale ebraico in Germania Josef Schuster, consegnando a Merkel la medaglia Buber-Rosenzweig. Un riconoscimento conferito per la “posizione risoluta” assunta dalla cancelliera nel corso di questi anni contro “le tendenze antisemite e razziste nella politica, nella società e nella cultura”. Intervenendo alla cerimonia di consegna della medaglia, Schuster ha sottolineato la “fermezza di Merkel nel difendere la vita ebraica”. Ha anche ricordato il suo discorso alla Knesset nel 2008, in cui dichiarò che la sicurezza di Israele non è “mai negoziabile”. In Israele la cancelliera avrebbe dovuto recarsi a fine agosto per la sua ultima visita ufficiale. Appuntamento rimandato a causa della crisi afghana.
Intervenendo alla premiazione, Merkel ha ribadito come sia compito di Berlino “rafforzare e proteggere la vita ebraica in Germania”. E ha definito l’assegnazione della Medaglia Buber-Rosenzweig “come un onore, ma soprattutto come uno stimolo per continuare ad impegnarci per i valori della nostra democrazia, della tolleranza e della dignità dell’individuo”.