Giostra del goal contro l’Austria,
Israele avvicina il sogno Mondiale

Ai Mondiali di calcio del 1970 succedevano molte cose, sempre intrecciate ai destini dell’Italia di Valcareggi: brillava in finale, per l’ultima volta, la stella di Edson Arantes do Nascimento detto Pelé; mentre l’emozionante sfida vinta contro la Germania in semifinale passava alla storia, per la sua particolare dinamica e per il suo carico di pathos, come “la partita del secolo”. Nel bene e nel male, sfide leggendarie che gli Azzurri avevano rischiato di non arrivare neppure a disputare a causa del travagliato percorso nel girone eliminatorio conclusosi con un pareggio a reti bianche contro la squadra “materasso” del torneo, alla sua prima partecipazione: Israele. Per l’Israele del pallone, assai poco avvezza ad imprese del genere, sembrava un promettente inizio. E invece, da allora, la nazionale non è stata più in grado di qualificarsi ad alcuna competizione internazionale.
A oltre mezzo secolo da quel sorprendente Mondiale la speranza dei tifosi è tornata a ravvivarsi grazie al roboante 5 a 2 interno con il quale la squadra di casa si è sbarazzata dell’Austria nel match che ha visto contrapposte le due principali sfidanti per la seconda piazza del girone F (la Danimarca prima a punteggio pieno sembra irraggiungibile) che designerà una delle dodici squadre in lizza per gli spareggi. La classifica, con cinque dei dieci turni disputati, dice: Danimarca 15; Israele 10; Scozia 8; Austria 7; Far Oer 1; Moldavia 1.
Sugli scudi Manor Solomon, giovane esterno d’attacco che ha già segnato in carriera al Real Madrid ed è sul taccuino di molti grandi club, che ieri ha aperto la giostra del goal. L’arabo-israeliano Moanes Dabour, anche lui a rete. Ed Eran Zahavi, autore di una doppietta, con un passato italiano al Palermo.
Italia e Israele di nuovo insieme a un Mondiale.
Magari è la volta buona.

(5 settembre 2021)