“Il dramma afghano ci riguarda,
non voltiamoci dall’altra parte”
Dall’accoglienza in strutture abitative alla raccolta di vestiti, dalle campagne alimentari all’erogazione di servizi di assistenza socio-sanitaria.
Lo European Council of Jewish Communities (ECJC) e la sezione europea della Hebrew Immigrant Aid Society (HIAS) hanno scelto di lanciare insieme un progetto di concreto supporto ai migranti già arrivati o in arrivo dall’Afghanistan ostaggio del fondamentalismo talebano.
L’appello, esteso al mondo ebraico in ogni sua realtà istituzionale e associativa, è a contribuire con una donazione. Sarà possibile farlo anche attraverso un sito web, lanciato in queste ore, in cui si esplicitano le diverse direttrici di questo impegno. In evidenza una massima del Premio Nobel Elie Wiesel: “Davanti alla sofferenza non abbiamo il diritto di voltarci dall’altra parte, di non vedere”.
“Ogni piccolo aiuto conta”, si ricorda sottolineando come per ciascun rifugiato una mano tesa possa costituire un sostegno prezioso. Anche alla luce di un intero universo di relazioni da ricostruire. Di piccole e grandi prove che, senza una tutela, rischiano di trasformarsi in ostacoli insormontabili.
“L’iniziativa assunta dall’UCEI, che proprio in questi giorni sta lavorando per accogliere alcune famiglie afghane, è stata di ispirazione. Un esempio da seguire”, fanno sapere dall’ECJC. L’idea, anche in questo ambito, è quella di “lavorare in stretta sinergia con tutta l’Italia ebraica: saremo ad esempio a Milano, domenica 19, per la raccolta di beni di prima necessità organizzata dalla Comunità di fronte al Memoriale della Shoah cittadino”.
L’iniziativa è stata avviata in un momento molto significativo del calendario ebraico. Si sottolinea al riguardo: “Iniziare il nuovo anno con una buona azione ci aiuterà a migliorare le vite di altre persone e a cambiare in senso positivo il mondo”.
(6 settembre 2021)