Rosh haShanah 5782
“Troviamo la forza di agire, ogni giorno”
Cari amici,
siamo alla vigilia di una nuova pagina di calendario, di un nuovo anno ebraico.
Per l’iscrizione nel libro della vita molto dipenderà da noi e da come decideremo di agire, guidati dall’impegno e dalla forza, in questi giorni di slichot, di saper rileggere quanto fatto in questo 5781 che si avvia alla fine e di trarre il nostro bilancio.
È un momento di lettura e desiderio di scrittura intima per ciascuno di noi dinanzi a D-o, ma anche condivisa nei contesti più ampi in cui siamo e in cui ci muoviamo: in famiglia, nei gruppi di amici e nelle istituzioni delle quali siamo parte e che in alcuni casi guidiamo. Realtà con le quali necessariamente abbiamo il dovere di continuare la creazione e adempiere al ruolo che ci è stato assegnato in questo mondo.
Nel chiedere che sia una “shanà tovà” – un buon anno – in fondo non domandiamo troppo. Non chiediamo che sia eccezionale, ma che per l’appunto sia buono. Il medesimo aggettivo che D-o stesso usa per esprimere apprezzamento verso quello che ha creato. Qualcosa di significativamente immenso.
È un momento di bilancio coraggioso e doveroso in cui ci chiediamo se abbiamo fatto bene e abbastanza, come singoli, come comunità ed enti ebraici, come UCEI che si avvia ad un cambio di mandato. Non possiamo, anzi non posso, esimermi dal dubbio di aver forse mancato o sottovalutato, offeso senza averlo colto, sbagliato, chiedendo non solo le dovute scuse ma anche cercando con sincero impegno di capire come agire diversamente facendomi anche aiutare, con la massima umiltà, da chi ci e mi è accanto.
A tal proposito vorrei cogliere l’occasione di queste righe per esprimere un sentito ringraziamento a chi ci è stato e non si è sottratto pur con tutte le fatiche: familiari, consiglieri, presidenti, rabbanim, segretari, dipendenti, personale e volontari della sicurezza, collaboratori dell’Unione. Grazie per il vostro fattivo supporto per l’ebraismo italiano, un unicum nel creato di cui conosciamo forze e fragilità e che continueremo a far fiorire donando il nostro contributo di forza e valori al mondo, oltre che all’Italia ebraica.
Rispetto a tutto il male e ai malanni che attanagliano le nostre vite personali, comunitarie, dello Stato di Israele e del popolo ebraico – compresi l’antico odio e l’antisemitismo nelle sue molteplici nuove distorsioni e il nuovo virus nelle sue ultime varianti – ci sembra spesso di essere troppo piccoli per poter fare qualcosa che cambi la realtà dei fatti, con il rischio di essere sopraffatti dall’inerzia. Al contrario dobbiamo avere il coraggio di scrivere sempre un paragrafo di pagine di cura e contrasto, di prenderci le nostre responsabilità, di esserci sempre, ogni giorno, anche con piccolissime azioni e iniziative. E in particolare di attivarci per il bene altrui, per il bene comune, perché c’è sempre qualcuno che leggerà e accoglierà.
È nostro dovere come singoli e come istituzioni e – anche in vista di questo nuovo anno che tra poche ore si avvierà con le solenni preghiere, il suono del shofar, con riti e tradizioni che tramandiamo da secoli e secoli – che ci dedichiamo con le nostre energie, con valori ebraici e capacità di fare comunità e rete, anche verso altri popoli e collettività che attraversano drammi e diniego di ogni zelem enosh, di dignità e rispetto umano. Così ci siamo attivati anche come UCEI per essere di supporto alle famiglie afgane giunte in Italia, estendendo la nostra accoglienza e il nostro supporto a chi oggi ne ha più bisogno.
Assieme all’impegno per arginare il male proseguiremo – UCEI assieme a voi che vi impegnate nelle vostre Comunità e assieme a voi correligionari che attenderete alle giornate che si presenteranno nei tempi – nella costruzione e nella scrittura di altre pagine di vivere e saper vivere comunitario, di fare assieme e di procedere con le iniziative educative, giovanili e culturali, con la forza e la speranza di guardare avanti con fiducia da trasmettere con tutto l’animo ai nostri figli e nipoti. Che sia un anno di salute, sicurezza e benedizioni.
Besefer hachyim tichatvu ve tichatmu.
Noemi Di Segni, Presidente UCEI
(6 settembre 2021)