Babyn Yar, a 80 anni dal massacro
“Ricordiamo insieme ai giovani”

Il 6 ottobre prossimo una solenne cerimonia alla presenza dei Capi di Stato di Ucraina, Germania e Israele ricorderà al mondo uno dei crimini più efferati del Novecento: il massacro di Babyn Yar, compiuto 80 anni fa contro decine di migliaia di ebrei ucraini.
Una pagina tra le più atroci e al tempo stesso poco conosciute della cosiddetta “Shoah dei proiettili”. L’avvicinarsi dell’anniversario ha spinto il Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah di Ferrara, in collaborazione con il Babyn Yar Holocaust Memorial Center, la Fondazione Museo della Shoah di Roma, l’Ambasciata Italiana a Kiev e l’Istituto Italiano di Cultura di Kiev, a organizzare un webinar prezioso per fare chiarezza. In particolare grazie alle relazioni degli studiosi Lutz Klinkhammer (“Chi sono gli Einsatzgruppen?”); Andrej Umansky (“Il massacro di Babyn Yar”) e Antonella Salomoni (“Dopo Babyn Yar. Una prospettiva storica”).
“Abbiamo deciso di organizzare questo incontro per mostrare una sfaccettatura della Shoah che non si conosce ancora a fondo in Italia”, hanno spiegato il presidente del Meis Dario Disegni e il suo direttore rav Amedeo Spagnoletto. Il massacro, hanno poi ricordato, “è avvenuto mesi prima della Conferenza di Wannsee tristemente nota per la decisione della soluzione finale sulla questione ebraica ed ha anticipato ed a volte persino superato, quanto a efferatezza nel portare la morte, la brutalità dei campi di sterminio”. Ragione per cui è allo studio un format “che possa avvicinare gli studenti delle scuole, trasmettendo loro quanto è accaduto in quei tragici 29 e 30 settembre del 1941”.
Ad aprire l’incontro (clicca qui per rivederlo) alcune riflessioni introduttive dell’ambasciatore italiano a Kiev Pier Francesco Zazo, del direttore dell’Istituto Italiano di Cultura locale Edoardo Crisafulli, del presidente Fondazione Museo della Shoah di Roma Mario Venezia e del rabbino capo d’Ucraina Yakov Dov Bleich.

(10 settembre 2021)